«Dobbiamo accelerare dovunque sia possibile. Anche qui e soprattutto qui, perché Amatrice,
Accumoli e Arquata, non possono restare indietro rispetto al resto del cratere»: sono le parole del Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini, in visita ai luoghi simbolo del terremoto del 2016 e da qualche settimana al centro di un piano per sbloccare la ricostruzione anche degli edifici privati nei centri più colpiti.
«In questi tre comuni il terremoto, oltre a centinaia di vittime, ha causato una quantità di danni enorme all’edilizia privata, residenziale e produttiva. Parliamo di 1,2 miliardi nella sola Amatrice, 630 milioni ad Arquata, 360 milioni ad Accumoli. Le risorse per riparare e ricostruire le case ci sono, tutte le procedure sono state estremamente semplificate, adesso dobbiamo affrontare con decisione i problemi specifici che, nei singoli centri, impediscono di procedere.
I sindaci devono fare dei cronoprogrammi ed indicare ai cittadini i tempi per la presentazione dei progetti, sia nei centri storici che nelle frazioni. Non possiamo più perdere altro tempo», ha aggiunto Legnini, che ad Amatrice oggi ha partecipato alla cerimonia di consegna di due condomini con 85 appartamenti al
loro interno, ricostruiti dopo il sisma, tra i primi nel centro storico della città, rasa al suolo dal terremoto dell’agosto 2016.
Ad Amatrice, che conta oltre 3.000 edifici lesionati, sono state presentate 807 domande e ne sono state approvate 410, per un importo di 234 milioni di euro, mentre i lavori già terminati sono 136.
Ad Accumoli, con oltre mille edifici inagibili, si contano appena 131 domande presentate, 75 accolte e 18 cantieri chiusi, dopo cinque anni e mezzo.
Ad Arquata del Tronto, dove gli immobili lesionati sono quasi 2.000, le richieste di contributo sono 202, delle quali 154 sono state approvate e 57 cantieri già arrivati alla conclusione dei lavori.
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