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Lecce-Ascoli 3-1 è un risultato bugiardo, i bianconeri escono a testa alta: meritavano molto di più

SERIE B - La squadra di Sottil mette in grande difficoltà la capolista, ma paga gli errori che costano i primi due gol. Secondo tempo a senso unico con la rete di Ricci che riapre i giochi, poi le parate di Gabriel e il clamoroso palo di Caligara. Il terzo gol arriva a partita di fatto conclusa
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I 40 tifosi dell’Ascoli applaudono la squadra a fine partita

 

di Andrea Ferretti

 

Con quaranta implacabili tifosi al seguito, l’Ascoli si presenta alla sfida di Lecce con un 4-2-3-1, lo stesso modulo utilizzato da Sottil domenica scorsa al “Del Duca” nella seconda metà della ripresa quando c’era rimontare, impresa poi riuscita, il vantaggio del Crotone. Paganini (ex e prima volta dall’inizio), Maistro e Bidaoui formano il tridente a sostegno di Tsadjout. A centrocampo il ritorno di Buchel accanto a Saric. Novità anche in difesa con Salvi al posto di Baschirotto. Dionisi torna in panchina, dove c’è pure Iliev di nuovo convocato nella Nazionale bulgara dal 21 al 29 marzo per le amichevoli del 26 e 29 marzo contro Qatar e e Croazia. Di fronte il solito 4-3-3 di mister Baroni che fa i conti con la squalifica di capitan Lucioni ma non rinuncia al turnover tenendo in panchina Strefezza, vice capocannoniere della B dietro al leader Coda.

 

PRIMO TEMPO – Le squadre si temono e, soprattutto, si rispettano. La gara è piacevole ma non ci sono occasioni. L’Ascoli al 21′ potrebbe far male sul cross di Salvi, ma Tsadjout copre Paganini che impatta male di testa. Tre minuti e la gara si accende davvero con il vantaggio del Lecce.

E’ il 24′, Rodriguez riceve palla al limite dell’area, spalle alla porta, si gira, calcia e pesca l’angolino. Il tiro non sembra irresistibile ma Salvi, come accaduto a Brescia con Palacio, non riesce ad opporsi come dovrebbe e Leali parte forse con una frazione di secondo in ritardo: 1-0 e palla al centro.

Al Lecce funziona bene la “gabbia” preparata da Baroni per Bidaoui che non riesce mai a liberarsi. E questo, come accaduto altre volte, per l’Ascoli è un grosso problema. Dopo il gol i bianconeri accusano il colpo e non sono più brillanti come all’inizio, ma non rinuncia a giocare. Anzi, al 44′ l’occasione di un meritato pareggio capita sulla testa di Paganini. L’imbeccata è di Bellusci, la schiacciata nell’area piccola è a colpo sicuro, ma Gabriel ha riflessi da gatto e dice di no. Si va al riposo.

 

SECONDO TEMPO – L’Ascoli riparte pimpante, ma ad andare vicino al gol è il Lecce. Al 4′ Coda imbuca bene per Ragusa, ed è bravo D’Orazio a deviare in angolo la conclusione dell’attaccante con una diagonale perfetta.

Il raddoppio arriva all’11’. Leali compie due miracoli in pochi secondi prima su Rodriguez e poi su Coda, ma deve arrendersi al colpo di tacco del capocannoniere della B che sfrutta bene l’assist di Rodriguez. E i difensori? Il reparto è in bambola, Bellusci su tutti: 2-0.

Che sia probabilmente il miglior portiere della B, Leali lo conferma al 15′ quando esce sui piedi di Ragusa lanciato in contropiede, dopo un erroraccio di Botteghin.

Nel giro di pochi minuti Sottil ne cambia cinque: Baschirotto per Salvi, Ricci per Paganini, Dionisi per Bidaoui, Iliev per Tsadjout, Caligara per Maistro. I cambi riaprono la partita perchè al 26′ Ricci infila Gabriel di sinistro su centro di Saric. L’arbitro convalida dopo l’ok del Var.

L’Ascoli prende coraggio, il Lecce ha paura. I bianconeri sono costretti a rischiare e lo fanno. Al 31′ azione in fotocopia: Saric per Ricci che calcia dalla stessa posizione del gol ma stavolta, buon per il Lecce, palla alle stelle. Al 38′ un cross sbagliato di Ricci sta per infilarsi all’incrocio e ci vuole Gabriel, che si schianta sul palo, per sbrogliare la situazione. L’Ascoli attacca da paura. Finale pirotecnico. Al 41′ Gabriel devia in angolo la staffilata di sinistro di Dionisi dal limite. Al 42′ è il palo a salvare il Lecce sul missile di Caligara da 25 metri.

Il Lecce capolista chiude in affanno contro l’Ascoli che sembra un toro. Alo scadere dell’extratime, dopo un inevitabile contropiede, il rigore del 3-1 di Coda per un intervento in leggero ritardo di Baschirotto. Si gioca ancora, fino al 97° ma finisce 3-1: mai risultato fu così bugiardo.

 

LECCE (4-3-3): Gabriel; Gendrey, Calabresi, Tuia (36’st Simic), Barreca; Helgason (36’st Bjorkengren), Hjulmand, Gargiulo; Rodriguez (18’st Strefezza), Coda, Ragusa (18’st Listkowski e 45’st Blin). A disposizione: Bleve, Vera, Gallo, Majer, Asencio. Allenatore: Baroni

 

ASCOLI (4-2-3-1): Leali; Salvi (18’st Baschirotto), Botteghin, Bellusci, D’Orazio; Buchel, Saric; Paganini (18’st Ricci), Maistro (25’st Caligara), Bidaoui (18’st Dionisi); Tsadjout (22’st Iliev). A disposizione: Guarna, Quaranta, Tavcar, Falasco, Collocolo, Eramo, De Paoli. Allenatore: Sottil

 

Arbitro: Abisso di Palermo (assistenti Fiore di Barletta e Mokhtar di Lecco, quarto ufficiale Ruben Arena di Torre del Greco, Var Piccinini di Forlì, Avar Margani di Latina)

 

Reti: 24’pt Rodriguez (L), 11’st Coda (L), 26’st Ricci (A), 49’st Coda su rigore (L)

 

Note: spettatori paganti 5.359, incasso 55.276 euro. Ammoniti Helgason (L), Salvi (A) per gioco falloso, Bellusci (A) per proteste. Recupero 1’+7′

 

A Lecce anche il presidente Neri e l’ex arbitro De Santis

 

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