Si intitola “Donne Combattenti” ed è un progetto affacciatosi come idea all’inizio del lockdown, poi elaborato e realizzato dall’artista ascolana Marisa Korzeniecki nel periodo di chiusura forzata tra il 2020 e il 2021. Il luogo di lavoro è stato il balcone della sua abitazione. Ecco ora la mostra ad Appignano del Tronto che resterà aperta fino al 26 maggio.
“Per Marisa Korzeniecki l’arte è spazio della ricerca, dell’alterità, della sperimentazione, del pensiero, della linfa creativa, dell’incontro e del conflitto, del desiderio di libertà e verità – scrive il professor Tonino D’Isidoro dopo aver visitato la mostra – Arte, dunque, come testimonianza civile e necessità etica, come luogo della riflessione, della interrogazione, della sospensione, della pausa e della fenditura (come attesta il ricorso alla valenza simbolica del “taglio”) nonché di una attenzione alle cose della vita (…) Unite da una forte tensione vitale, dal desiderio di conoscere, di salvare il tempo dall’oblio (l’ars memoriae contro il “presente a-storico”) e di agire. Un’”azione” non astratta ma che scuota, generi curiosità, domande, reciprocità, nuovi orizzonti, nuove aperture, nuove prospettive, consapevolezza della complessità. Una “azione” come antidoto a quella “filossera dell’anima”, che è l’indifferenza, essenza dell’umanità e impedimento a una visione culturale d’insieme, e alimento della passività, di una assuefazione tossica di un pericoloso sonnambulismo…”.
Lo stesso D’Isidoro nello spazio della mostra il 9 aprile parlerà dell’Artemisia di Anna Banti. Appuntamento preceduto da quello del 26 marzo con la scrittrice Antonella Roncarolo che parlerà del coraggio e del grande cuore delle donne marchigiane spose dei soldati polacchi e testimoni delle vicende del II Corpo d’Armata in Italia, e seguito da quello del 14 maggio con Paola Fanesi che proporrà il suo punto di vista sul ruolo delle figure femminili nella Resistenza locale.
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