«Il nostro dossier tra i migliori, eppure dal 2015 vince sempre una città governata dal partito democratico. Ennesima occasione sfumata anche per il post Sisma»: così i consiglieri comunali di maggioranza di Ascoli, Emidio Premici e Piera Seghetti (della lista “Noi di Ascoli”) ed Elena Stipa (di “Cittadini in Comune”) sul titolo sfiorato dalla città, di Capitale italiana della Cultura 2024.
«Siamo fieri del lavoro del sindaco Fioravanti e di tutta la squadra di A&P24, certi che sia un percorso appena iniziato per la crescita culturale del territorio. Ma dispiace che ancora una volta, come troppo spesso accade, vengano anteposte al merito scelte esclusivamente politiche. Da giorni filtravano conferme sul fatto che il dossier del sindaco Marco Fioravanti e dalla sua squadra fosse tra i primi in classifica, se non addirittura il migliore, considerata sia la ricchezza del progetto che le bellezze storico-culturali della nostra città.
Vince, invece, Pesaro, alla quale facciamo i complimenti. Ma anche Ascoli ha vinto ugualmente. Il prestigioso percorso culturale non può che continuare e farci crescere: l’entusiasmo, l’organizzazione e il coinvolgimento che il sindaco e l’Amministrazione hanno messo in campo non hanno eguali nella storia di Ascoli, e di questo siamo orgogliosi.
Un dossier che è frutto di un’alta condivisione con l’adesione di tutti i sindaci della provincia, nonché di una ricca collaborazione tra pubblico e privato. E ciò resterà da esempio sia per la città che per ogni Amministrazione. Un progetto, inoltre, che ha abbracciato un territorio duramente colpito dal sisma 2016 e per il quale questo
riconoscimento avrebbe potuto contribuire alla sua rinascita sociale, mentre oggi ne rappresenta solo l’ennesima occasione mancata.
Ma il cammino andrà avanti, anche senza onorificenze ufficiali, le cui scelte nel merito, forse, hanno subito una
inopportuna influenza politica anche nell’attuale Governo. Non vogliamo crederci, ma è solo una coincidenza che dalla sua introduzione, per sette edizioni su sette, a vincere il titolo è sempre stata una città amministrata dal partito democratico?
Siamo, quindi, felici che Ascoli e il Piceno abbiano messo al centro un progetto fatto di vera politica, con la “p” maiuscola: quella che esalta un territorio, quella della condivisione con altri sindaci di ogni estrazione partitica, dell’apertura ad enti e associazioni di qualsiasi natura e appartenenza. Per questo tutti gli ascolani devono
essere fieri del coraggio e del lavoro di squadra messo in campo dall’Amministrazione.
Dispiace, infine, di come le opposizioni comunali abbiano impiegato pochi minuti per polemizzare e accusare l’Amministrazione, quasi crogiolandosi del mancato titolo. Una condotta che stona con l’appoggio sbandierato nelle settimane scorse, anche in istituzioni come il Consiglio provinciale, e che dimostra ancora una volta come il Pd locale si dimostri lontano dagli interessi della città. Il progetto andrà avanti, malgrado chi oggi esulta e soprattutto chi, troppe volte in questa Nazione, antepone al merito e all’interesse pubblico la bassa politica fatta di
appartenenze e giochi di partito. Quella con la “p” minuscola».
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