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Giornate Fai di primavera, un weekend per riscoprire Ascoli e le aree interne

ASCOLI - Non solo le cento torri, ma anche le frazioni di Paggese (Acquasanta) e Capodacqua (Arquata) al centro della due giorni promossa a livello nazionale dal Fondo Ambiente Italiano. Tra i luoghi d’interesse la Fortezza Pia, la Pinacoteca civica, Palazzo Bazzani e l’Annunziata, ma c’è spazio anche per la storia recente e l’Elettrocarbonium
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di Federico Ameli

 

Con l’atteso ritorno della primavera si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con le tradizionali giornate promosse dal Fai, il Fondo Ambiente Italiano, che come da 30 anni a questa parte nel fine settimana del 26 e 27 marzo spalancherà le porte di monumenti e luoghi di interesse storico e culturale difficilmente accessibili nei giorni ordinari, consentendo a cittadini, turisti e visitatori di tutta Italia di conoscere più da vicino il patrimonio culturale del nostro Paese.

Monia Vallesi, Sergio Loggi, Stefano Papetti e Alessandra Stipa alla conferenza stampa di presentazione

E Ascoli non fa certo eccezione, anzi. Anche quest’anno, infatti, la presidente regionale del Fai Alessandra Stipa e i volontari locali della fondazione hanno elaborato un programma all’altezza delle aspettative, capace di coniugare percorsi storici e naturalistici nel segno dell’identità cittadina, in una sorta di ideale viaggio nell’Ascoli del passato più o meno remoto che non dimentichi le bellezze dei vicini borghi montani.

A cominciare da Palazzo Bazzani, sede della delegazione ascolana del Fai, che insieme alla Fortezza Pia e alla chiesa, al convento e al parco dell’Annunziata sarà aperto al pubblico nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 marzo per delle visite guidate che quest’anno vedranno protagonisti, oltre agli infaticabili volontari, anche guide turistiche e professionisti del mondo della cultura.

In questo senso il caso più eclatante è senza dubbio quello del professor Stefano Papetti, che nella mattinata di sabato e per tutta la giornata di domenica farà da Cicerone nella sala Ceci della Pinacoteca civica in una visita speciale alla scoperta di dieci disegni realizzati dall’artista ascolano Piersante Cicala, recentemente restaurati ed esposti per l’occasione a un pubblico decisamente esclusivo.

La delegazione degli ex dipendenti dell’Elettrocarbonium, presente anche nel fine settimana nella storica sede

«Si tratta di disegni estremamente fotosensibili che non possiamo esporre per più di qualche giorno – spiega Papetti – per evitare di doverli poi conservare al buio per due anni per mantenerli intatti. Fanno parte di un nucleo di disegni del ‘600 che stiamo restaurando e fanno riferimento all’aviofauna e alla flora del territorio, interpretate in chiave sofisticata e attenta al dato naturalistico e all’aspetto estetico da un pittore dilettante, un aristocratico che si è cimentato con successo e passione all’arte».

Al di là delle bellezze più spiccatamente convenzionali, però, ci sarà spazio anche per la storia recente di Ascoli, interpretata al meglio dal noto stabilimento dell’Elettrocarbonium, che aprirà le porte ai visitatori offrendo loro la possibilità di ascoltare le testimonianze dirette di chi ha trascorso una vita intera all’interno di uno dei simboli del Novecento ascolano.

Il sindaco Fioravanti

«Abbiamo scelto una realtà industriale che ha caratterizzato la vita economica della città per buona parte del secolo scorso, nel bene e nel male – dichiara la presidente Stipa -.

Non si tratta di una novità: riappropriarsi di una pagina di storia recente e significativa per molti è tipico del Fai. Ognuno degli ex operai racconterà una porzione di vita dell’Elettrocarbonium, fornendo un’importante testimonianza storica.

Non essendo ascolana di nascita personalmente non credevo di poter assistere a una risposta tanto entusiasta di fronte a una realtà socioeconomica cittadina, è senza dubbio qualcosa di molto positivo: una situazione di degrado da reintegrare nel tessuto della città dopo un’attenta bonifica».

Dello stesso avviso anche il sindaco Marco Fioravanti e il presidente della Provincia Sergio Loggi, che a proposito di cultura hanno posto l’accento sul percorso corale intrapreso da Ascoli e da tutto il Piceno.

«Nelle ultime settimane abbiamo avuto delle incertezze sulla Fortezza Pia per via dei lavori che stiamo portando avanti da quelle parti – ammette Fioravanti – ma per fortuna siamo riusciti a mettere in sicurezza il cantiere in tempo utile.

Ne sono felice, anche perché all’inizio ho visto un po’ di scoramento tra tanti giovani volontari, appassionati di ciò che fanno. È in atto un processo di valorizzazione complesso, che in tre lotti restituirà alla città un monumento di assoluto valore.

Sono convinto che stiamo vivendo una nuova fase per il territorio, grazie anche al presidente Loggi che si è posto in modo corale mettendo insieme per la prima volta i comuni. Il deficit del Piceno fin qui è stato rappresentato dalle divisioni, mentre ora procediamo uniti per il bene del territorio, dalla costa alle aree interne.

Il nostro claim resta “La cultura muove le montagne” – prosegue -. Proprio ieri abbiamo fatto una riunione per portare avanti il progetto e le iniziative previste attraverso il ricorso ai fondi del Pnrr. Al di là del risultato l’importante è avere una visione, che fin qui è sempre mancata.

Dobbiamo recuperare il senso comunitario e il patrimonio culturale del territorio, la nostra vera ricchezza».

«Vogliamo fare da collante tra i comuni della provincia – aggiunge Loggi -. La candidatura di Ascoli a capitale della cultura deve essere un punto di partenza per l’unione di un territorio e la promozione del brand Piceno, il primo mattone per la crescita della nostra provincia. Il mio impegno è dare supporto al volontariato, anche dal punto di vista logistico: far conoscere le nostre eccellenze, che vogliamo rilanciare insieme ai 33 comuni, fa davvero onore al Fai e ai suoi rappresentanti».

Parole confortanti in tema Elettrocarbonium e riqualificazione anche quelle di Roberta Faraotti di Fainplast e Restart, da sempre molto vicina con la sua famiglia alla causa del Fai.

«Se un’azienda sostiene il Fai è perché crede fermamente nella sua mission e nel territorio – dichiara l’imprenditrice -. L’obiettivo è restituire una parte del territorio alla città, attraverso un progetto complesso e un percorso di bonifica. È giusto aprire per far conoscere il passato a chi non lo conosce, riflettere e far comprendere in che direzione si vuole procedere».

Michele Franchi, Roberta Faraotti e Domenica Gaspari

Location ascolane a parte, spostandoci lungo la Salaria in direzione Roma nella giornata di domenica 27 sarà invece possibile conoscere più da vicino le bellezze del borgo di Paggese (Acquasanta) e della chiesa della Madonna del Sole di Capodacqua (Arquata), gli ultimi due luoghi scelti dal Fai per queste giornate di primavera 2022.

«Dobbiamo mettere da parte le bandiere in nome del territorio – sostiene Michele Franchi, sindaco di Arquata -. D’altra parte è quello che da sempre fa il Fai: sono felicissimo che realtà come le nostre vengano valorizzate in questo modo.

Nei prossimi giorni partiremo con i piani di recupero anche per Capodacqua, è bello poter dare queste notizie. Stiamo lanciando un forte segnale di ripartenza del territorio, dopo tante vicissitudini riusciremo a mettere in atto un progetto concreto per recuperare il tempietto ottagonale di Capodacqua, patrimonio non solo di Arquata ma di tutta la nostra zona».

«Abbiamo davvero bisogno di momenti di visibilità come questi – aggiunge Domenica Gaspari, consigliere comunale di Acquasanta -. Sono certa del fatto che, con la loro passione, i volontari del Fai sapranno coinvolgere i visitatori e trasmettere loro la bellezza insita nei nostri luoghi».


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