di Andrea Ferretti
Giornate FAI di primavera: che ad Ascoli fosse stato un successo se ne sono resi conto tutti quelli che vi hanno preso parte. Che questo successo si è ora trasformato in un trionfo lo sanciscono i numeri.
Non è un caso che nel corso della due giorni (sabato 26 e domenica 27marzo) in cui la delegazione del Fondo Ambiente Italiano ha aperto le porte a siti conosciuti ai più solo di nome, o al massimo ammirati dall’esterno, le zone scelte ad Ascoli fossero invase da persone provenienti anche da fuori città.
Nel caso della Fortezza Pia – erano comprese visite anche a Convento e Parco dell’Annunziata – circolazione addirittura in tilt con auto incolonnate fin da Via Francesco Ricci e Via Pacifici Mazzoni, con agenti della Polizia Municipale a regolare il traffico, fino a chiudere l’accesso ai non residenti in direzione Rosara.
Ha fatto dunque centro la Delegazione ascolana del FAI che fa capo ad Alessandra Stipa (è anche presidente di FAI Marche), intorno alla quale si muove un esercito di volontari e collaboratori, compresi esperti e storici che questa volta si sono sostituiti, o hanno affiancato, i tradizionali studenti “ciceroni”: la novità di questa trentesima edizione che ogni anno dà il benvenuto alla Primavera.
A certificare il trionfo e la bontà delle scelte operate è il 7° posto a livello nazionale – per numero di visitatori – conquistato dallo stabilimento dell’ex Elettrocarbonium, quello prima si chiamava S.I.C.E. (Società Italiana Carboni Elettrici) e successivamente Sgl Carbon, poi solo Carbon ed ora… ex Carbon. In attesa di capire come si trasformerà e quale sarà il futuro di quella porzione della città che cent’anni fa era periferia ma ora è centro. Un risultato clamoroso se pensiamo che a livello nazionale i luoghi scelti dal FAI nel weekend sono stati oltre 700 in 400 città.
Il sito ascolano è stato ovviamente il più visitato delle Marche. Il FAI regionale ha registrato nel weekend un totale di 38.000 nella regione. Quasi quarantamila persone che hanno colto l’occasione offerta ancora una volta dalle “Giornate di Primavera”.
Per tanti ascolani la speranza è che questi numeri del FAI, che non hanno nulla a che vedere con progetti e futuro, possa dare una piccola spinta a politici e imprenditori che sono gli attori di questo film più stucchevole de “La corazzata Potëmkin”. Possono passare alla storia per essere stati coloro che hanno ridato un volto e nuova vita ad una zona così importante della città.
Ascoli ha conquistato il 7° posto alla pari del “Percorso Verghiano” proposto a Catania. Precedono l’ex Elettro, a salire: 6° posto Villa Medicea a Careggi (Firenze), 5° Parco Villa Gregoriana a Tivoli (Roma), 4° Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (Padova), 3° Monastero della Visitazione Santa Maria a Milano, 2° Castello Makenzie a Genova e infine il 1° posto conquistato da Villa Rezzonico a Bassano del Grappa (Vicenza).
Nel weekend sono stati 65 i luoghi scelti dal FAI MArche. Tra questi, sempre ad Ascoli, anche Palazzo Bazzani (sede dello stesso FAI), la Pinacoteca Civica. Ma anche l’oratorio della “Madonna del Sole”, monumento adottato dal FAI a Capodacqua di Arquata. Tra i borghi anche Paggese d’Arquata e Montalto Marche con la sua Pala di Ioannes Hispanus e lo splendido reliquiario in oro, rubini e zaffiri appartenuto a Carlo di Valois Re di Francia. E’ stata la Delegazione FAI di San Benedetto a puntare su Montalto, paese natale di Papa Sisto V, nell’anno del 500° anniversario della nascita.
Due numeri li merita senza dubbio il FAI che non a caso è anche la terza persona singolare del verbo “fare”: oltre 700 i luoghi, solitamente inaccessibili o poco conosciuti, visitati in 400 città grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI. Dal 1993 i luoghi (di arte, storia e natura) aperti in tutta Italia sono stati 14.090, visitati da oltre 11 milioni 600mila persone grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti “apprendisti ciceroni”.
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