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Via Scirola, una riqualificazione discussa

CASTEL DI LAMA - Le criticità emerse in seguito all’incontro pubblico e ai risultati dell’analisi biostatica richiedono un’attenta valutazione da parte di Amministrazione e cittadinanza. Diverse piante a rischio, il Pd si schiera a tutela del viale alberato mentre l’ex vicesindaco Re attacca Bochicchio per una decisione apparentemente già presa
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di Federico Ameli

 

A qualche giorno di distanza dall’assemblea pubblica dedicata alla riqualificazione di via Scirola, a Castel di Lama è tempo di riflessioni e valutazioni per il futuro di uno dei principali viali del paese e, soprattutto, dei suoi 45 alberi.

Dopo le ormai note vicende legate al taglio dei nove tigli di via Roma, l’Amministrazione comunale targata Mauro Bochicchio ha commissionato al dottor Lorenzo Granchelli un’analisi biostatica per fotografare lo stato dell’arte della vegetazione di via Scirola.

Uno scorcio di piazza Gramsci e via Scirola

«I tigli non  presentano difetti strutturali, ma sono cresciuti poco a causa della competizione esercitata dalle chiome sovrastanti dei pini e del fatto che non avevano spazio sufficiente – spiega il sindaco Bochicchio sulla sua pagina Facebook -.

I pini invece presentano frequenti irregolarità sia del fusto che delle chiome, le quali risultano estremamente ridotte, poco vigorose e con sviluppo asimmetrico.

L’analisi delle interazioni con le pavimentazioni stradali e pedonali ha portato a classificare il fattore di rischio di ogni albero: 8️ pini sono risultati a rischio medio-alto, 9️ pini sono risultati a rischio medio, mentre 2️8️ alberi sono risultati a rischio medio-basso.

Le piante a rischio medio–alto – prosegue – sono quelle che potrebbero essere esposte a danneggiamenti irrimediabili agli apparati radicali a seguito dei lavori di ripristino, con conseguente peggioramento delle condizioni biostatiche».

Come illustrato dal primo cittadino, tra le principali motivazione alla base della relazione spicca la volontà di individuare la più adeguata modalità di ripristino della pavimentazione stradale al fine di evitare nuovi danneggiamenti delle sedi stradali.

«Il lavoro – scrive Bochicchio – prevede la realizzazione di una soletta in cemento armato di 10-20 centimetri con opportuni fori di drenaggio, al di sopra della quale stendere una pavimentazione stradale con asfalto drenante.

Il sindaco Bochicchio

Questa operazione costa circa 90 euro/mq invece degli usuali 30 euro/mq di un usuale ripristino. Il punto di forza della soluzione è rappresentato dalla durabilità nel tempo, mentre il punto di debolezza, oltre al costo triplicato, consiste nella necessità di dover approfondire di più gli scavi e quindi in una maggiore probabilità di interferire con gli apparati radicali dei pini».

Secondo quanto riportato dal professor Camillo di Lorenzo nel corso dell’incontro pubblico, l’onerosità e la straordinarietà dell’intervento sarebbero state dettate dalle mancanze progettuali e operative relative alla nascita di via Scirola, che ora si trova di fronte a un bivio decisamente impegnativo di quello con la Salaria.

«Dall’intervento del professor di Camillo – aggiunge Bochicchio – si evince che il terreno su cui sono stati piantati gli alberi è troppo compatto per via della necessità di fare transitare il traffico, asfittico – per la presenza di asfalto non drenante – e inquinato. È per questo motivo che soprattutto i pini hanno le radici costrette a salire in superficie.

Erronea è stata anche la messa a dimora degli alberi. La letteratura scientifica prescrive in ambito urbano una larghezza minima di 3 metri di aiuola, una distanza minima del tronco dal cordolo del marciapiede di 1,5 metri e una distanza minima da pianta a pianta di 10 o 12 metri: in via Scirola nessuna di queste prescrizioni è rispettata».

Come per la vicenda che ha visto protagonisti i tigli di via Roma, anche in questo caso a battersi per la tutela degli alberi sono i rappresentanti del Pd locale e l’ex vicesindaco Gianluca Re.

«Dall’assemblea pubblica è emersa con nostro grande piacere una forte volontà della cittadinanza di sostenere idee perfettamente in linea con quelle che sono state le nostre proposte a riguardo – spiega Stefano Falcioni, segretario del circolo Pd di Castel di Lama -.

Francesco Ameli, Stefano Falcioni e Vincenzo Camela in via Scirola

Il punto di partenza inamovibile deve essere quello di dire no al taglio degli alberi, dopodiché siamo tutti consapevoli che questa importante zona nevralgica di castel di lama ha effettivamente bisogno di essere riqualificata. Di conseguenza diciamo sì al ripristino di marciapiedi e spazi dedicati all’aggregazione, sì a spazi per il passeggio e maggiore sicurezza per i pedoni e soprattutto sì a un nuovo piano viabilità.

Chiaramente, di fronte a piante malate, non possiamo certo alzare barricate: non abbiamo nulla in contrario alla loro rimozione, ma per quanto riguarda gli altri alberi restiamo fermi sulle nostre posizioni.

Qualche settimana fa abbiamo proposto un Piano del verde per Castel di Lama – aggiunge – una misura che qualche giorno più tardi il sindaco Bochicchio ha rilanciato sulla sua pagina Facebook accogliendo con entusiasmo la nostra richiesta.

Per questa ragione è stato commissionato un apposito studio a un agronomo, ma in questo caso non basta una semplice perizia tecnica: è necessario includere anche un’indicazione politica, che trattandosi di una progettazione a lungo termine non può essere espressione esclusivamente dell’attuale Amministrazione. Le indicazioni politiche devono venire dai cittadini, con la creazione di laboratori che prevedano la partecipazione di associazioni, cittadini e commissione Ambiente».

Dal suo canto, invece, l’ex vicesindaco Gianluca Re solleva dubbi sull’apertura al dialogo dell’Amministrazione, con l’incontro pubblico che solo in apparenza avrebbe dunque rappresentato un momento di democrazia e partecipazione.

Gianluca Re

«Sindaco e maggioranza faticano ancora a capire bene quello che è successo dopo l’assemblea pubblica sulla sistemazione di via Scirola e continuano, pervicacemente, nell’opera di disinformazione – sostiene Re -. A niente, comunque, è servito amplificare l’unica voce levatasi a loro difesa: anzi, si è rivelato un clamoroso boomerang.

Qualcuno di loro addirittura va dicendo, dopo la batosta rimediata all’assemblea, che non hanno mai pensato “all’abbattimento totale”; a costoro ricordo che, ad oggi, esiste un solo atto ufficiale sugli alberi di via Scirola, ed è l’incarico, affidato ad un architetto, di redigere un progetto per un importo complessivo di 230.000 euro che prevede il taglio di tutti gli alberi e la realizzazione di un’unica strada a due corsie. Tale incarico non è stato mai revocato, né sono state fatte integrazioni, né è stato mai dato un indirizzo diverso.

Carta canta, e la “carta”, cioè l’incarico di cui sopra, dice che tra poco verrà ripetuto un altro scempio ambientale, anche peggiore del massacro dei tigli di via Roma. Se vuole avere un briciolo di credibilità, il sindaco ha di fronte un’unica strada: annullare l’incarico che ha dato e azzerare la situazione».

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