Il Fai (Fondo Ambiente Italiano) risveglia ad Ascoli l’interesse del Partito Democratico sull’area ex Carbon. La scelta del Fai di aprire le porte, o meglio i cancelli, nelle sue “Giornate di Primavera” dell’ex stabilimento che si chiamava Carbon – prima ancora Sice e poi Elettrocarbonium – ha originato l’intervento su passato e futuro di questa area, di Francesco Ameli, capogruppo del Pd in Consiglio comunale e segretario provinciale dem. Ora gli fa eco il segretario comunale del partito, Angelo Procaccini, anche lui consigliere comunale. Numerose considerazioni anche diversi punti interrogativi. Eccolo.
«Sono sorpreso dalle dichiarazioni del sindaco Fioravanti a seguito della sua visita alla ex Carbon che ricorda come questa fabbrica abbia scandito la vita lavorativa di tante famiglie e, dice “lo so bene avendo avuto entrambi i nonni paterni impiegati in quella fabbrica”. Peccato che il nostro sindaco ometta anche quanta morte quell insediamento abbia rappresentato per la nostra città. Non voglio distruggere il romanticismo che ha positivamente inondato la nostra città in queste “Giornate Fai”, ma credo giusto ricordare come negli anni ci sia stata una parte di città che ha lottato, andando contro corrente, per fare in modo che l’area dell’ex Carbon, prima di veder partire qualsiasi fantasioso progetto, fosse bonificata, per evitare altre morti alle future generazioni.
Credo giusto ricordare al sindaco come le Amministrazioni susseguitesi nella nostra città, che lo hanno visto sempre protagonista, abbiano cercato di far passare in secondo piano la necessità di una bonifica totale, profonda e radicale dell’area per dare spazio ad una spropositata speculazione edilizia che oggi vediamo incompiuta. Oggi il sindaco parla di un Centro naturale e culturale: un po’ come mettere la testa sotto la sabbia sperando di rifarsi una verginità politica rispetto a questo tema. Mi dispiace, ma di tutte le prese in giro del primo cittadino a cui abbiamo assistito in questi anni credo questa sia la più grande. Perché non abbiamo visto la bonifica ed il recupero della Carbon protagonista della progettualità che vedeva Ascoli candidata a “Capitale italiana della Cultura 2024”? Perchè non esiste alcuna azione amministrativa che cerchi finanziamenti dal Pinqua, dal Pnrr per la bonifica ed il recupero dell’area?
Le motivazioni sono molteplici, tre le più evidenti: la completa inadeguatezza di questa Amministrazione nel mettere mano a problemi complessi, il completo disinteresse nell’affrontare questioni che non portino risposte elettorali nell’immediato, il voler nascondere la più grande ferita inferta dal centrodestra ascolano alla città, aver cioè permesso che la società Carbon, dopo aver sfruttato per anni risorse umane e suolo della nostra città, abbia svenduto a quattro soldi un terreno completamente inquinato a imprenditori che, finito l’entusiasmo iniziale e dopo aver capito bene di fronte alla mole di lavoro a cui andavano incontro, sono rimasti completamente soli ed abbandonati dal Comune.
Sono passati più di 15 anni da quando insieme alla sezione dei Giovani Democratici combattevamo per avere prioritariamente un’area bonificata piuttosto che edificata. I sindaci si sono susseguiti e tutto è rimasto com’era. Se in città dobbiamo ricostruire un fronte alternativo al centrodestra ascolano che da anni promette tanto alla città lasciandola sempre più morire (i dati Istat parlano chiaro), dobbiamo ripartire dalla bonifica e dal recupero dell’area Carbon».
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