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Dieci positivi tra i profughi arrivati nel Piceno, 39 sottoposti al vaccino anti Covid ma nessuno si è presentato per gli altri

GUERRA - Angelini, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Area Vasta 5: «I casi sono emersi dall'analisi di 311 tamponi. Hanno fatto accesso nelle nostre strutture circa 342 cittadini in fuga, tra cui 103 minori. Il 70% è censito dalla Prefettura». Nonostante l'invito, disertato anche lo screening per la Tbc. La situazione nel resto della regione
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Nel riquadro, il dottor Claudio Angelini

 

 

di Maria Nerina Galiè

 

Sono 55 i profughi ucraini arrivati nelle Marche e risultati positivi al Covid, fa sapere l’Asur. Di questi, «10 sono emersi nel Piceno dove il Dipartimento di prevenzione ha eseguito, fino a ieri, 29 marzo, 311 tamponi», afferma il direttore, dottor Claudio Angelini, che aggiunge: «Queste persone sono clinicamente stabili e in buone condizioni di salute». 

 

«Dall’inizio dell’emergenza Ucraina al 29 marzo – è sempre il dottor Angelini che parla sono stati trasmessi, dalla Prefettura alla Area Vasta 5, 340 nominativi di cittadini Ucraini o provenienti dall’ucraina, di cui 132 minori.

Hanno fatto accesso nelle nostre strutture circa 342 cittadini provenienti dall’Ucraina, di questi il 70% risulta censito nell’elenco della Prefettura. I minori che hanno fatto accesso presso gli sportelli dell’Area Vasta 5 sono sati 103».

 

Quindi, mentre il 30% dei profughi inseriti nell’elenco della Prefettura non ha fatto richiesta di prestazioni sanitarie, lo hanno fatto persone, sempre arrivate nella provincia di Ascoli perché in fuga dalla guerra, ma non ancora segnalate per le vie ufficiali.

 

Sui vaccini, ecco la situazione come spiegata dal direttore del Dipartimento di prevenzione: «Le vaccinazioni anti Covid 19 totali eseguite sono state 39, di cui 10 in minorenni. Mentre nessun profugo si è presentato agli ambulatori vaccinali per le vaccinazioni routinarie e/o per lo screening per la Tbc, nonostante l’invito a farlo».

In regione, secondo quanti riferito dall’Asur Marche, «sono arrivati a quota 3.700 (ieri il dato emerso durante un summit del Comitato accoglienza Marche presieduto dalla Regione indicava 3.600, ndr) i cittadini ucraini accolti e censiti – spiega l’Asur – tra cui 1.700 sono minori.

Oltre la metà di questi (nel Piceno, appunto, il 70%, ndr) sono già stati contattati dal Dipartimento di Prevenzione e sottoposti a tamponi Covid, risultando positivi in 55.

 

Nelle Aree Vaste si stanno effettuando i tamponi molecolari e gli operatori stanno ricontattando tutti. Al fine di facilitare le pratiche e il contatto con i servizi preposti, per tutte le informazioni utili circa l’accoglienza sul suolo italiano e le procedure da seguire relativamente a tamponi o isolamento e quant’altro, è stato creato uno spazio informativo sul sito www.asur.marche.it alla sezione “Cittadini” – “Emergenza Ucraina” con le spiegazioni e le procedure da seguire oltre all’ubicazione, orari e telefoni degli ambulatori e degli uffici a disposizione su tutto il territorio regionale».

 



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