di Maria Nerina Galiè
Partendo dalle parole di Massimo Esposito, direttore di Area Vasta 5, nella presentazione del progetto di efficientamento energetico dell’ospedale di Ascoli, e prendendo spunto dall’arrivo del dottor Filippo Antonini al “Mazzoni”, il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti ed l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini hanno sottolineato i punti di forza della Sanità Picena.
Per entrambi, la scelta di non centralizzare il centro delle cure in un unico polo si sta rivelando vincente. Ma da sola non basta come è emerso dalle loro parole.
«Ogni mese siamo qui – ha detto il sindaco ricordando anche la recente inaugurazione delle nuove strumentazioni per Radioterapia – vuol dire quindi che stiamo lavorando alacremente, con dinamismo ed in squadra tra Asur, Regione e Comune.
Il disegno, che stiamo portando avanti con coerenza nonostante le difficoltà legate al Covid, vede una Sanità diffusa, con un’Area Vasta che si articola su due plessi ospedalieri e le case della salute per coprire le zone montane, a maggior rischio di spopolamento dopo il sisma.
La politica non deve mettere il territorio in contrapposizione. L’accentramento e la mancanza di prossimità portano all’isolamento».
«Un buon lavoro – ha poi aggiunto Fioravanti – si snocciola su tre livelli: l’innovazione tecnologica, il contenitore quindi le strutture ed il contenuto, accogliendo eccellenze in campo sanitario, per rendere Ascoli attrattivo per il sud delle Marche e per il vicino Abruzzo».
«L’Area Vasta 5 è un modello che sto esportando – ha affermato Saltamartini – e mi riferisco sia alle eccellenze professionali che vi operano, sia all’organizzazione. Stiamo riscoprendo una risorsa, emersa dalla convinzione di non accentrare le cure nel Piceno, il cui risultato è quello di invertire la tendenza di andarsi a curare fuori dalle Marche.
E questo – ha continuato rivolto ai numerosi professionisti presenti in sala – grazie alla vostra professionalità. Il fattore produttività ha un ruolo importante nella Sanità e noi, come Regione, andremo anche a premiare i più bravi, con tecnologie, risorse e personale».
Nell’ambito del discorso un fuori programma, dalle parole di Saltamartini: «Poi, nessun medico si offenda, ma devo dire pubblicamente che la dottoressa Picciotti (Giovanna Picciotti, direttore del Distretto Sanitario di Ascoli, ndr) è una delle più brave della nostra regione.
In 16 mesi (nei quali Saltamartini l’ha conosciuta, ma la Picciotti è figura di riferimento da anni, ndr) ha garantito il funzionamento del sistema, affrontando numerosi problemi, attraverso la telemedicina ad esempio, e non solo la porterò a modello, ma mi vorrò avvalere della sua esperienza per perfomare l’organizzazione».
Il discorso è scivolato sull’importanza della medicina territoriale ed alla cure intermedie per «garantire un minore accesso agli ospedali». E sulla carenza di personale, che attanaglia tutti i settori della medicina: «Dei 700 operatori, di cui 200 medici assunti nelle Marche a tempo determinato per la pandemia, solo Massimo Esposito è riuscito a confermarli tutti fino a giugno.
Il grosso limite – sono ancora le parole di Saltamartini – è rappresentato dal tetto di spesa, dettato a livello nazionale sulla base del numero dei dipendenti presenti nelle Aree Vaste nel 2004 meno l’1,4%. Il mondo politico deve tener conto che non è più possibile utilizzare un simile parametro».
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