di Luca Capponi
Nella travagliata stagione 2019/2020 (quattro allenatori cambiati), toccò anche all’attuale mister della Reggina, Roberto Stellone, sedersi sulla panchina del Picchio. Da febbraio ad aprile, riportando un bottino magro, senza vittorie, con tanto di squadra lasciata in zona playout. Non un bel ricordo. Alla fine toccò a Dionigi salvare il Picchio dalla retrocessione.
Oggi però è tutta un’altra storia. L’Ascoli veleggia in zona playoff e il match con gli amaranto diventa fondamentale nella volata finale del torneo. A ricordarlo ulteriormente, lo sventolio delle bandierine consegnate all’ingresso dai ragazzi della curva, che accompagna l’ingresso in campo della squadra creando un suggestivo effetto. Tutto lo stadio (quasi 5.000 i presenti) si tinge di bianco e di nero per incitare i ragazzi. Oggi il colpo d’occhio fa indubbiamente la sua parte, come ai vecchi tempi. Tifosi avversari compresi, i mai domi calabresi tra cui si segnalano gli immancabili supporters antifreddo che cantano…a petto nudo.
Da segnalare subito l’accoglienza particolarmente “calda”, questa sì, per l’ex Nicola Bellomo (2015/2016), attuale numero 10 della Reggina con un passato nella Samb (per cui non ha mai nascosto la sua simpatia) ed atteggiamenti ritenuti spesso provocatori ogni qual volta si è trovato a incrociare (o a parlare) del Picchio. Si chiamano vecchie ruggini. I tifosi bianconeri, dunque, non gli risparmiano appellativi, per così dire, teneri, e fischi sonori ogni volta che tocca palla. Per non parlare di quando batte gli angoli sotto la curva. Partita difficile, per lui, dal punto di vista ambientale.
“Ascoli saluta Reggio“, invece, è l’atto di amicizia che si rinnova nei confronti dei tifosi reggini, con tanto di striscione esposto, coro e saluto ricambiato nel segno del rispetto e dalla solidarietà tra due sponde che si stimano da sempre.
Sul campo c’è poco da raccontare, se non il gol che sembrava fatto e che sul finale di tempo stava per portare l’Ascoli sull’1-0, con Dionisi che non riesce a buttarla dentro.
La cosa più bella arriva però ad inizio ripresa. Entrambe le tifoserie espongono il medesimo striscione, “Salutiamo i ragazzi di Amatrice“, per rendere omaggio agli ospiti speciali presenti sugli spalti del “Del Duca” giunti direttamente dalla cittadina del Lazio martoriata dal terremoto del 2016. Momento emozionante, per chi non dimentica la tragedia.
Poi finalmente la partita si sblocca, grazie al gol di Caligara che manda in visibilio la truppa bianconera.
Il “calvario” di Bellomo finisce invece al quarto d’ora, pochi minuti prima del raddoppio ascolano col sempre guizzante Bidaoui.
La partita si avvia così al suoi epilogo su binari che migliori non potevano essere per l’Ascoli, da oggi con un piede e mezzo negli spareggi per la Serie A.
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