Tragedia sulla A14: Pamela Paolini, il lutto di una comunità attonita, domani il funerale

Pamela Paolini

di Giuseppe Di Marco

Non doveva succedere, eppure è successo. La comunità della riviera picena assiste attonita alla scomparsa di una persona alla quale tutti coloro che avevano avuto la fortuna di conoscerla volevano veramente bene.

La morte di Pamela Paolini ha lasciato tutti senza parole, distrutti dal dolore dopo un primo momento di incredulità. Il marito Lino Medulli, i tre figli Francesco, Asia e Noemi, i genitori Patrizia e Nazzareno, la sorella Nadia, la nonna Dea, Simone, tutti i familiari, i colleghi di lavoro, i numerosi amici.

Dopo il primo tragico tam-tam, sulle piattaforme social amici e parenti hanno fatto cerchio sulla famiglia. Attorno alla morte di Pamela si è alzato, fin dalla prime ore, un coro unanime di voci commosse per la scomparsa dell’amica, della collega, della congiunta.

Una scomparsa, dicono tutti con un urlo di dolore strozzato in gola, che nessuno avrebbe mai voluto ricordare. Pamela è descritta come «una donna dolcissima» e «una grande lavoratrice». Per molti un modello, se i modelli vanno cercati nella quotidianità.

A centinaia hanno espresso il proprio cordoglio per la morte della dipendente del “Conad” di Monsampolo del Tronto, dove anche ieri mattina l’attendevano i colleghi.

Grottammare, Ripatransone, San Benedetto: la riviera tutta è colma di commozione. «Ti chiedi perché, e un perché non sempre c’è, e purtroppo anche se ci fosse, non ci ridarebbe ciò che improvvisamente non c’è più – scrive una persona che conosceva Pamela – ho un grande nodo alla gola, penso ai suoi bambini, che hanno l’età dei miei, penso a tutte le persone che volevano bene a questa mamma, e prego affinché qualcuno da lassù possa donargli ciò di cui avranno bisogno per resistere a questo doloroso evento e andare avanti».

Ma non manca la rabbia per quanto avvenuto. Una rabbia cieca, che torna a battere su uno dei tasti più dolenti della costa picena: la viabilità sull’autostrada A14.

«Tre anni per rifare quattro gallerie – afferma un altro amico di Pamela – e c’è stato pure il lockdown per finire i cantieri senza arrecare troppi disagi agli automobilisti. Traffico, incidenti e vite umane perdute». Gli animi si scaldano, e la tesi si rafforza: «Ogni giorno tra San Benedetto e Civitanova si rischia la vita – si legge in un altro
commento – e nessuno parla». Alla fine, però prevale il senso di decoro e la compassione necessari per una tragedia immane, le cui responsabilità devono ancora essere accertate dalle autorità competenti.

Il funerale di Pamela domani, venerdì 15 aprile, alle ore 16,30 nella chiesa di San Pio V a Grottammare.

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