di Andrea Ferretti
Muovere 1.454 persone dietro a una squadra di calcio non è facile e non è nemmeno da tutti. Ma al cuore non si comanda, e l’Ascoli ci è riuscito in occasione di questa sfida che cade nel giorno di Pasquetta dell’anno 2022. Sarà l’odore forte dei playoff, sarà la giornata festiva nel ponte di Pasqua, sarà la temperatura primaverile. Parma-Ascoli, insomma, segna il record stagionale di presenze del popolo bianconero al seguito della propria squadra. Manco a farlo apposta, fu record stagionale per quanto riguarda le gare interne anche il match di andata al “Del Duca” dove fu determinante l’effetto Peppe Iachini-Gigi Buffon: quale occasione migliore per poter “salutare” l’ascolano ex bandiera del Picchio e il Gigi nazionale campione del mondo? Era il 5 dicembre 2021 e i biglietti staccati furono 6.837. Profumo di Serie A. E’ passato un girone, quel profumo c’è ancora.
Dopo gli ultimi due campionati in massima serie – dal 2005 al 2007 – sono state diverse le trasferte con presenze massicce (come questa di Parma) di supporter del Picchio provenienti non solo da Ascoli ma anche da altri centri di Marche e Abruzzo. L’ultima, clamorosa, rimasta impressa in tutti coloro che l’hanno vissuta ma anche solo vista in tivù, fu quella di Pescara del 25 novembre 2018. Finì 1-1 con gol di Ardemagni in rimonta. A fine campionato Pescara eliminato ai playoff dal Verona (poi in A con Brescia e Lecce) e Ascoli salvo senza affanni. Allo stadio “Adriatico” quel giorno c’erano 2.000 tifosi bianconeri.
Ogni volta che al “Del Duca” annuncia le formazioni, lo speaker Matteo Piconi presenta l’Ascoli come “La Regina del Calcio marchigiano”, etichetta che il Picchio si è cucito sulla maglia da diversi decenni usando un filo molto resistente. Questa trasferta di Parma, con 1.454 “sudditi” che rendono onore alla propria regina, ne è la tangibile riprova. Ascolani in massa nella patria di Giuseppe Verdi, ma anche nella città “capitale italiana della cultura 2020 e 2021”, proprio quel titolo che Ascoli ha da poco sfiorato in vista del 2024.
Tornando nelle Marche, senza nulla togliere alla storia e ai meriti delle altre squadre professionistiche (o giù di lì), al titolo di “regina” devono calcisticamente inchinarsi anche coloro che hanno conosciuto la Serie B, e perfino la A, ma che ora stanno facendo fatica sia in C che in D.
Millequattrocentocinquantaquattro è un numero davvero ragguardevole. Basti pensare che nelle Marche sono ben 72 i Comuni con un numero inferiore di abitanti. Tanto per non salire troppo al nord, citiamo i piceni Palmiano, Montegallo, Montedinove, Montemonaco, Rotella, Cossignano, Carassai, Arquata e Force. Ai quali tengono compagnia, in provincia di Fermo: Monte Rinaldo, Smerillo, Monteleone di Fermo, Montefalcone Appennino, Monte Vidon Combatte, Moresco, Belmonte Piceno, Monsampietro Morico, Monte Vidon Corrado, Montelparo, Ortezzano, Monte Giberto, Montottone, Massa Fermana, Francavilla d’Ete, Montefortino, Lapedona, Santa Vittoria in Matenano e Magliano di Tenna. Per ora può bastare così.
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