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Restyling Ballarin, tuona “Azione San Benedetto”: «Finora solo interventi spot»

SAN BENEDETTO - Mario Laureati: «Un anno fa evidenziammo la necessità di una visione organica per lo sviluppo della città evitando gli errori del passato, ma l'Amministrazione comunale non è ancora in grado di offrirla. Aspettiamo ancora di vedere qualche segno di vita da viale De Gasperi»
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«È trascorso un anno da quando evidenziammo la necessità di una visione organica per lo sviluppo della città evitando gli errori del passato. Nel frattempo gli elettori hanno scelto di far governare la città da forze politiche che hanno proposto programmi simili a quelli formulati da “Azione” a supporto del candidato sindaco Paolo Canducci , ma evidentemente non supportati dalla adeguata esperienza politica e capacità amministrativa».

Mario Laureati

Lo afferma Mario Laureati di “Azione San Benedetto, che poi aggiunge:

«Oggi leggiamo sulla stampa ampi titoli dedicati all’incarico ad una famosa archistar per il restyling del “Ballarin”. Osserviamo che evidentemente la nostra Amministrazione municipale non è ancora in grado di offrire una visione organica programmatica della futuro della nostra città, andando avanti per interventi spot.
Non si sa infatti in quale ambito verrebbe inserito questo grande intervento: quali sistemi di viabilità, quali parcheggi, quale sistema del verde e dell’accoglienza? E poi: che ruolo avrà quest’opera all’interno della città stessa e come interagirà con il tessuto urbano esistente? Mancano piani di azione che non debbono necessariamente identificarsi con un piano regolatore , ma l’attuazione di queste opere rende necessario esprimere almeno linee programmatiche di sviluppo e di politica urbanistica condivise con la città, perché si tratta del futuro dell’ambiente di tutti i cittadini.
Si evidenzia poi un approccio degno del peggior provincialismo: si cerca all’esterno una figura tecnica forte che risolva problemi che non si sanno risolvere. Senza nulla togliere alle alte capacità del professionista indicato dalla stampa, anche il nostro territorio ha espresso in anni recenti professionalità eccellenti in materia architettonica, e ci chiediamo quindi perché non si proceda con bandi pubblici di idee e progettazione accuratamente e seriamente gestiti. Ci sono sicuramente in Italia e nel nostro territorio molti giovani professionisti in grado tradurre in validi progetti quelle che sono le idee di sviluppo. Il problema – conclude – è avere idee che non possono essere sostituite dando acriticamente carta bianca al solito famoso tecnico esterno. Aspettiamo ancora di vedere qualche segno di vita da viale De Gasperi».

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