«Quale rifiuto (futuro) per il Piceno? Le notizie di questi giorni, ovvero l’autorizzazione da parte della Provincia della nuova megadiscarica di Relluce, ci ricordano ancora una volta di quanto la politica sia ancora legata alla vecchia mentalità che pensa di poter risolvere il problema dei rifiuti costruendo sempre nuove discariche».
Lo affermano, in documento congiunto, numerose Associazioni e Movimenti del territorio: Ascolto&Partecipazione, Associazione I Care Grottammare, Cambia San Benedetto, CittadinanzAttiva Ascoli, CittadinanzAttiva San Benedetto, Comitato Aria Pulita Castel di Lama-Villa Sant’Antonio, Comitato Ci Rifiutiamo Ascoli, Comitato spontaneo Acqua Pulita, Comitato spontaneo Le buone acque del Pescara, Comitato Tutela del Bretta, Comitato Fermiamo il consumo di suolo, Dipende da Noi Ascoli, Gas Gasper Ascoli, Legambiente Ascoli, Legambiente San Benedetto, Obiettivi Comuni per Offida, Rifondazione Comunista San Benedetto, Tavolo Piceno Acqua bene comune.
«Ci preme sottolineare – dicono – che questo confronto odierno sulle discariche si sarebbe dovuto fare tanti anni fa, perché per troppo tempo le forze politiche non hanno visto, o hanno fatto finta di non vedere, il macroscopico problema rappresentato da ben sette impianti, tra discariche dismesse e incontrollate, come la ex discarica di Campolungo, o la ex Ipgi o il sito della ex Carbon che dal 2008 aspetta di essere quantomeno messo in sicurezza. Gli ultimi due esempi sono lampanti: l’ex discarica di Campolungo e l’ex Carbon sono state ambedue oggetto di una procedura di infrazione dalla Commissione Europea. La discarica di Relluce – proseguono – è chiusa dal 2016, avrebbe dovuto funzionare colo come discarica di servizio, invece adesso, su un territorio già martoriato come quello di Appignano e Castel di Lama, arriva la tegola della nuova Vasca 7».
Poi Associazioni e Comitati, per l’ennesima volta, ripercorrono tutte le tappe di Relluce. E concludono: «Siccome ci è stato detto che dobbiamo essere propositivi, esplicitiamo le nostre due richieste/proposte: 1) trovare una soluzione alternativa ai luoghi sui quali da sempre gravano i rifiuti impegnando le istituzioni sull’individuazione di sito nuovo in ambito provinciale in grado di ospitare una discarica di servizio; 2) impegnare in modo formale tutte le Amministrazioni comunali nell’ottimizzazione della raccolta dei rifiuti in termini quali-quantitativi stabilendo criteri comuni per misurare meccanismi di premialità e penalità basati sul principio “chi inquina paga”. I territori che non raggiungeranno tali criteri saranno tenuti a versare una penalità a favore dei territori più virtuosi».
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