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Whirlpool, la paura arriva da oltreoceano: possibile uscita dall’Europa

COMUNANZA - Si tratta di un'ipotesi in corso di valutazione, pubblicata sul  "Bloomberg News". L'argomento sarà al centro dell'incontro del 12 maggio, tra sindacalisti del sito piceno, dove tornano i giorni di fermo, e vertici aziendali
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di Maria Nerina Galiè

Guerra, aumento dei costi dei materiali, mercato che traballa: torna la paura nello stabilimento Whirlpool di Comunanza, dove oggi, 10 maggio, si è recato l’amministratore delegato per l’Italia Luigi La Morgia, per una visita definita “tecnica” e periodica. Nessun coinvolgimento di istituzioni locali o sindacalisti.

 

La paura non è dettata soltanto dalla mancanza di un nuovo piano industriale, da mesi richiesto dai lavoratori attraverso i sindacalisti che li rappresentano. Ma anche dalle notizie allarmanti che arrivano da oltreoceano e in merito ad una possibile uscita della Whirlpool dall’Europa.

Il motivo è di ordine economico e consolidato dai dati deludenti del primo trimestre del 2022 relativo proprio al versante europeo.

 

Giovedì prossimo, 12 maggio, l’argomento sarà al centro dell’incontro tra i rappresentanti sindacali del coordinamento sindacale Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, comprensivo di Rsu e segretari provinciali e Carmine Candeloro responsabile Whirlpool delle relazioni sindacali, nella sede di Confindustria di Ascoli.

Raffaele Bartomioli

«L’incontro – afferma Raffaele Bartomioli, segretario provinciale Uilm ed ex Rsu dello stabilimento di Comunanza – è stato sollecitato dalla fine dello scorso anno, quando è scaduto il piano industriale 2019-2021. Adesso, assume un significato del tutto nuovo: chiederemo lumi su quanto si “vocifera” in merito all’uscita della Whirlpool dall’Europa».

Quanto si “vocifera” è riportato sul “Bloomberg News”, dove vengono riportate le parole di Marc Bitzer, amministratore delegato di Whirlpool Corporation, il quale «ha affermato che le crescenti tensioni geopolitiche e commerciali, una catena di approvvigionamento globale sfidata e costi di trasporto e logistica più elevati hanno reso più difficile gestire un’azienda manifatturiera globale.

Whirlpool – si legge ancora nell’articolo – ha avviato una revisione strategica delle sue attività in Europa, Medio Oriente e Africa. La revisione potrebbe comportare una vendita dell’attività, il mantenimento della stessa o opzioni ibride, ha affermato la società. Mira a terminare la revisione entro la fine del terzo trimestre dell’azienda.

Whirlpool ha detto agli investitori che si concentrerà sugli investimenti in aree commerciali ad alta crescita e ad alto profitto. L’azienda vuole far crescere la sua attività di piccoli elettrodomestici KitchenAid, nota per i suoi robot da cucina, e continuare ad espandere la sua attività di lavatrici commerciali che vende alle lavanderie a gettoni.

La società ha affermato di voler concentrarsi anche sui suoi forni, frigoriferi e altri importanti elettrodomestici nelle Americhe e in India».

 

La notizia ha immediatamente mobilitato il coordinamento nazionale che si è riunito lo scorso 6 maggio. Inoltre è sta confermata dallo stesso La Morgia che, a seguito di un incontro con il coordinamento europeo, ha parlato dell’insediamento di una commissione incaricata di studiare i piani sull’Europa.

«Lo scenario torna quindi ad essere preoccupante – commenta Bartomioli – e gli effetti della guerra, si stanno già sentendo anche sulle ore di lavoro. A fine febbraio è stata riattivata la cassa integrazione e già da un paio di mesi sono stati effettuati, e programmati anche per maggio, 5 giorni di fermo collettivo».

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