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Arriva la multa per la “strage dei tigli”, Bochicchio assicura: «Non la pagheranno i cittadini»

CASTEL DI LAMA - I Carabinieri Forestali hanno riscontrato delle irregolarità nella procedura di autorizzazione della ditta incaricata al taglio delle nove piante di via Roma. Le rassicurazioni del primo cittadino sui 4.500 euro da pagare, che in assenza di ricorso o in caso di esito negativo verranno versati dal sindaco e dalla vice Celani con le indennità non percepite negli ultimi due mesi
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di Federico Ameli

 

A poco meno di tre mesi di distanza dal taglio dei nove tigli di via Roma disposto dall’Amministrazione comunale e che tanto aveva fatto discutere in paese, è arrivato l’atteso verdetto dei Carabinieri Forestali di Ascoli, che dopo aver studiato a fondo i documenti prodotti in quella circostanza hanno emesso una multa di 4.500 euro a carico della ditta esecutrice, condannando al tempo stesso in solido il Comune di Castel di Lama.

Tre dei nove tigli tagliati in via Roma

Una beffa che, al di là del danno ambientale già messo in conto e rappresentato della perdita di nove arbusti che di questi tempi avrebbero fatto comodo in termini – troppo spesso sottovalutati – di ombra e aria pulita, costringerà dunque i responsabili dell’atto a mettere mano al portafogli per compensare un difetto che, stando a quanto contestato dalle forze dell’ordine, più che con il taglio degli arbusti in sé avrebbe a che fare con le modalità adottate per procedere all’abbattimento.

Come spiegato dal sindaco Mauro Bochicchio, infatti, le motivazioni della multa andrebbero ricercate nella mancanza di autorizzazione formale concessa dal Comune alla ditta incaricata, con i Forestali che avrebbero riscontrato delle irregolarità nelle procedure messe in campo dall’Amministrazione e dai tecnici comunali per portare avanti la pratica. Le nove piante potevano essere rimosse, insomma, ma solo attenendosi scrupolosamente all’iter burocratico previsto dalla legge.

«Il motivo della sanzione è un po’ paradossale – sostiene Bochicchio in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook – dato che, a quanto pare, incaricare una ditta per svolgere un lavoro non equivarrebbe ad autorizzare la stessa ditta a svolgerlo».

Per quanto concerne il pagamento, la condanna in solido notificata al Comune di Castel di Lama prevede che ogni parte condannata risponda dell’intero debito, per il quale non è stata dunque stabilita una ripartizione tra la ditta esecutrice materiale del taglio e le casse comunali.

Mauro Bochicchio

Se è vero che dalle parti del municipio di via Carrafo ora è tempo di riflessioni, i pensieri della giunta Bochicchio sono però esclusivamente rivolti all’eventuale ricorso da presentare alla Regione Marche, dato che la questione prettamente pecuniaria sembra essere già stata archiviata: in caso di mancato ricorso o di esito negativo, il primo cittadino e la sua vice Roberta Celani sono pronti ad assumersi le proprie responsabilità attingendo alle indennità messe preventivamente da parte nelle ultime settimane per saldare i 4.500 euro previsti dalla sanzione.

«Stiamo valutando se fare ricorso o meno – annuncia il primo cittadino – anche perché, indipendentemente dall’esito dello stesso, vorrei capire per il futuro come deve comportarsi il Comune in questi frangenti visto che è l’ente stesso l’autorità competente a rilasciare queste autorizzazioni e anche in passato si sono tagliati alberi incaricando le ditte con le medesime modalità.

Su un punto voglio essere chiaro – prosegue – questa sanzione, se dovrà essere pagata, non sarà pagata né dalla ditta incaricata né dalla collettività.

Già due mesi non percepisco l’indennità per fare fronte all’eventuale multa, così come Roberta Celani, che quindi assieme a me coprirà l’intero ammontare della sanzione. Questa non è una ammissione di colpevolezza – sapete tutti che non sono io che scrivo gli atti amministrativi – ma reputo che sia un dovere di un amministratore metterci la faccia e caricarsi sulle spalle questioni che talvolta non lo coinvolgono direttamente».

Non manca però, in conclusione, una severa sferzata agli avversari politici che nelle ultime settimane hanno posto l’accento sulla questione ambientale legata ai tigli di via Roma.

«Si è utilizzato un nobile fine quale la tutela degli alberi per mettere in atto solo una guerra politica – tuona Bochicchio – Tra salvare gli alberi e denunciare il Sindaco si è scelta la seconda strada, dimostrando che la ragione politica viene molto prima dell’interesse collettivo.

Le persone che oggi sorridono per la sanzione comminata in realtà sono state le persone più felici del mondo nel vedere tagliati quegli alberi e non a caso hanno chiamato la Forestale dopo il taglio e non prima per salvare gli alberi. Inoltre, tra il 2011 ed il 2021 in via Roma sono spariti venti alberi senza che nessuno dicesse niente».

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