video, foto e testo di Giuseppe Di Marco
Toni più che accesi e Consiglio Comunale gremito per l’esposizione del progetto del comitato “Il Ballarin – La Fossa dei Leoni” presentato due settimane fa e per il quale la tifoseria ha avviato una raccolta firme che ha già ottenuto circa 1.500 sottoscrizioni. A spiegare l’elaborato, in commissione Lavori Pubblici, è Lorenzo Marinangeli (Lega), ma il suo intervento innesca la reazione della maggioranza.
«Il Ballarin non è uno stadio normale: è la storia di San Benedetto – afferma Marinangeli – Il Ballarin è importante per San Benedetto come la Torre Eiffel lo è per Parigi. Qui non si parla solo di calcio: questa realtà non si può cancellare con un colpo di spugna». Il consigliere di minoranza dice la sua anche sul coinvolgimento di Guido Canali: «E’ troppo costoso, penso che il nostro progetto costerebbe molto di meno».
L’Amministrazione comunale è attualmente impegnata a chiudere un accordo con Guido Canali per l’elaborazione di un progetto innovativo. A difendere le intenzioni del Comune è Umberto Pasquali (San Benedetto Viva), che ripercorre le storia dell’ex stadio.
«La storia la rispettiamo, ma la struttura che la rappresentava non esiste più – dice Pasquali – Il Ballarin l’ho vissuto sin da ragazzino, ma ora non esiste più niente. Agli albori, alla curva sud c’erano due manufatti laterali, mentre a nord ed est solo il muro. Poi negli anni è stata fatta la tribuna laterale con gli spogliatoi e poi, negli anni ’60, la gradinata ad est, con gli spogliatoi. Nel ’73-’74 venne la curva sud. La storia è da preservare, ma questo lo si può fare in tanti modi».
Come? «Ad esempio, se buttiamo giù la ‘sud’ diamo spazio a servizi e musei, restituiamo spazi alla città – continua il socialista – Ricordiamoci, poi, che qualsiasi progetto deve essere funzionale all’organizzazione di eventi. Infine voglio rammentare che nel 2014 è stato approvato il piano del porto e, per l’Autorità Portuale, questa zona deve essere a servizio del futuro terzo braccio. Perciò bisogna stare attenti a realizzare un progetto così. cerchiamo invece di trovare una sintesi».
Ad accendere la miccia della discussione è Luciana Barlocci: «Non capisco come mai Marinangeli abbia preso la paternità di questo progetto dicendo cose che non stanno né in cielo né in terra – dice la consigliera di Rivoluzione Civica – La campagna elettorale è finita e bisogna essere seri. A San Benedetto non c’è nessuno che non ami il Ballarin, ma dico alla Fossa dei Leoni che qui siamo tutti per lo stesso motivo: rivitalizzare uno spazio che è il nostro».
Immediata la replica del leghista: «La verità è che questa amministrazione ha sposato la linea di Fabrizio Marcozzi – risponde Marinangeli – e sapendo che Marcozzi al Ballarin vuole fare le colline verdi, a me si rizzano i capelli in testa».
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