di Maria Nerina Galiè
L’Inno d’Italia, poi la lettura dei sette principi su cui poggia l’operato della Croce Rossa nazionale hanno aperto la giornata inaugurale del Centro Polifunzionale di Protezione Civile, oggi 21 maggio, a Comunanza. Una struttura che racchiude l’essenza stessa di quello che può fare la solidarietà, se condivisa ed incanalata verso un obiettivo che va a vantaggio di un’intera comunità. Quella dell’entroterra piceno e fermano, al cui servizio si pone il Centro.
Questo il concetto ribadito da tutti i presenti, dal sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni al vice presidente della Croce Rossa Italiana Rosario Valastro, passando per l’assessore regionale con delega alla Ricostruzione Guido Castelli, il consigliere regionale Andrea Maria Antonini, il presidente della Fondazione Carisap Mario Tassi, Salvatore Cavallo direttore dello stabilimento Whirlpool di Comunanza, i sindaci dei Comuni dei Sibillini e, da Ascoli, il vice sindaco Gianni Silvestri e Cristiana Biancucci, presidente della locale Cri. Poi ancora i rappresentanti provinciali e locali delle forze dell’ordine, il presidente del Gruppo Avis dei Sibillini, Franco Rossi, ricordando che molti donatori di sangue sono volontari Cri, ed il vice Domenico Annibali, in veste di referente Iom.
Parlando di emergenza, non potevano mancare seppure hanno passato il testimone, le figure chiave del terremoto e della pandemia, come l’ex direttore di Area Vasta 5 Cesare Milani e l’ex direttore della Centrale Operativa del 118 di Flavio Paride Postacchini.
Ad una sola voce – durante gli interventi moderati dal giornalista Francesco Massi e dalla conduttrice Antonella Ciocca – il ringraziamento ai volontari di Croce Rossa Comitato dei Sibillini, oltre 150 nella zona montana, presieduti da Valeria Corbelli, e Protezione Civile con Carlo Testa come coordinatore, e senza i quali nulla sarebbe stato possibile.
Toccherà a loro il compito di gestire il Centro Polifunzionale, realizzato appunto dalla Cri nazionale e donato al Comune di Comunanza, e continuare l’opera in cui si sono già distinti, durante il sisma del 2016, poi anche nella pandemia. A segnare il cammino, la Cri nazionale che vede adesso volontari in Ucraina, come ha raccontato Ignazio Schintu, direttore delle Operazioni, Emergenze e Soccorsi della Cri, dovendosi fermare più volte per il groppo alla gola nel pensare agli anziani “strappati” da case che probabilmente non rivedranno più, o alla mamma che si prende sulle spalle la figlia disabile per salvarla dalle bombe.
La commozione ha interrotto più volte anche il vice presidente Valastro (video delle dichiarazioni complete), nel ribadire «l’orgoglio e il privilegio di aver inaugurato la posa della prima pietra (era ottobre 2020, leggi qui) e pochissimo dopo il taglio del nastro di questa struttura che è l’esempio lampante di come l’impegno umanitario non deve mai essere disgiunto da efficacia e efficienza».
Poi, rivolto al Comitato locale Cri, quest’anno al 22esimo anno di attività, Valastro ha detto: «E’ il nostro fiore all’occhiello, fondamentale nelle situazioni di crisi, sempre in prima linea e pronti a spendersi senza sosta. Ricordo l’impegno concreto e costante dei volontari subito dopo terremoto, quando hanno portato non solo aiuto ma anche gentilezza ed empatia, caratteristica della Croce Rossa».
«Il volontario è colui che, quando si alza al mattino, decide di spendere parte del suo tempo per gli altri. Senza i volontari qualcosa si inceppa – ha detto Valeria Corbelli, visibilmente orgogliosa della struttura, con tutto quello che ne è nato intorno – energia nuova per guardare avanti e ed affrontare tutto quello che ci troveremo davanti».
«Dalle macerie è nata una cosa bella», hanno ribadito in tanti, perché il milione e mezzo di euro, necessari alla realizzazione del Centro, sono quelli degli sms solidali inviati nel post terremoto.
«Centro Polifunzionale, elisuperficie ma anche Casa di Comunità, di prossima realizzazione in ragione del piano regionale, e Casa di riposo – sono state le parole del sindaco Cesaroni (video delle dichiarazioni complete) – fanno di Comunanza non solo il centro nevralgico e industriale dell’area montana, ma anche punto di riferimento per i servizi socio sanitari per tutto il territorio».
(Continua dopo il video)
Poi due richieste del primo cittadino all’assessore Castelli: la trasformazione del servizio di Croce Rossa in h24, mentre ora copre solo il diurno, e cosa intralcia ancora l’autorizzazione dell’Enac al volo notturno nell’elisuperficie pronta da tempo (inaugurata ad agosto 2020, leggi qui), proprio accanto al Centro Polifunzionale.
Pronta la risposta di Castelli che ha assicurato l’impegno nel capire in quale labirinto della burocrazia si è persa l’autorizzazione all’utilizzo della pista di atterraggio. «La lotta allo spopolamento e alla desertificazione – ha affermato Castelli – che minacciano queste zone ancor prima del sisma, parte da due elementi fondamentali: la sicurezza e i servizi. Tutto quello che è accaduto evidenzia l’importanza della sussidiarietà, capace di produrre vantaggio alla società. Fortunata quella comunità che ha la capacità di raccogliere e concretizzare gli aiuti che vengono dall’esterno.
Dalle tragedie nasce un fiore di speranza – sono ancora le parole dell’assessore regionale -. Il sisma ha creato tanti mirabili effetti di solidarietà. Ma c’è anche la volontà della Regione di voler rafforzare le aree interne per renderle più sicure e in grado di garantire i servizi, con l’implementazione di quelli sanitari. Queste sono zone sismiche, il prossimo terremoto ci deve cogliere meno impreparati».
Croce Rossa ma anche Fondazione Carisap, che ha fornito gli arredi, e Whirlpool che ha donato numerosi elettrodomestici (insieme con Alì, FCA, Goldman Saches–CAF America, Croce Rossa Svizzera, UCI Cinema, Coca Cola Hbc, pure presenti con dei loro rappresentanti) hanno avuto un ruolo centrale nella concretizzazione dell’ambizioso progetto comunanzese.
Mario Tassi, presidente della Fondazione ascolana: «Quello che vedo oggi è il miglior esempio di quello che deve essere nostra missione sul territorio. Un territorio che condivide esigenze. Ed una serie di attori, terzo settore, istituzioni e imprese che, insieme, sono riusciti a portare sul campo una bellissima cosa, in luoghi che sono tutt’altro che dimenticati».
Salvatore Cavallo, direttore Whirlpool di Comunanza, non ha esitato a rispondere all’appello, spinto dallo stesso intento di «servire la comunità a cui si appartiene».
Il Centro polifunzionale, oltre ad essere base di Croce Rossa e Protezione Civile, per l’ordinario e per l’emergenza, si aprirà al territorio e alle aziende come centro di formazione sul fronte della sicurezza collettiva.
L’opera è costituita da 2 corpi fabbrica uniti da un corridoio: uno di circa 320 metri quadri per mezzi di emergenza, con bagni e magazzini. Un altro di 420 metri quadri con 9 stanze, per uffici e spazi per servizi funzionali, tutti muniti di arredi e apparecchiature tecnologiche.
Presenti la sala Coc (Centro Operativo Comunale), la stanza Operativa per le singole emergenze, sala riunioni, cucina e quant’altro necessario alle attività. Dunque spazi dedicati alla formazione della popolazione sulla prevenzione, ambulatori dove svolgere assistenza medico-sanitaria di base e per strutture di emergenza sanitaria h24, pronte a intervenire in caso di una futura calamità. Un luogo che sarà punto di riferimento di un ampio territorio per l’emergenza, il sociale, il volontariato.
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