di Andrea Ferretti
Acquasanta, Arquata, Castorano, Comunanza, Folignano, Montemonaco, Monteprandone, Monte San Pietrangeli, Patrignone, Porchia, Ripaberarda, Roccafluvione, Venarotta. Per non fare torto a nessuno li abbiamo elencati in ordine alfabetico. Sono i Castelli della Quintana, saliti a quota tredici dopo l’ultimo, recentissimo, ingresso di Monteprandone. E’ questa la novità della Quintana 2022.
Lo scorso anno fu la volta di Comunanza, Castello costretto dal covid a rinviare l’esordio programmato per il 2020. Ora via libera Monteprandone dopo il “sì” della Consulta storica alla quale era stato chiesto il parere dal Consiglio degli Anziani. Monteprandone nuovo Castello della Quintana non si materializzò lo scorso anno solo per motivi di tempo. E spieghiamo il perché. Quando il 5 luglio 2021 a Palazzo Arengo vennero presentati i “Codici di San Giacomo della Marca”, ospitati dal Comune di Ascoli nella Sala della Vittoria della Pinacoteca – sono ancora lì – trasferiti da Palazzo Parissi di Monteprandone, oggetto di lavori di restauro, venne suggellato un “patto di alleanza” tra il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti e quello di Monteprandone Sergio Loggi, che meno di un anno dopo sarebbe diventato anche presidente della Provincia.
Il “patto” era stato siglato ad aprile e quel giorno ebbe anche la benedizione del professor Stefano Papetti direttore dei Musei Civici e dall’ormai ex assessore alla cultura Donatella Ferretti. Ancora più esplicative, nell’occasione, furono le parole di Loggi: «Sapere che i nostri Codici sono ospitati qui, per noi è motivo di grande orgoglio. Monteprandone e Ascoli sono legati da San Giacomo della Marca e non a caso ad Ascoli (a Borgo Solestà, ndr) è intitolata a lui una delle parrocchie più grandi della città. Non solo, ma nel Medioevo eravamo l’ultimo Castello di Ascoli, quello più vicino al mare».
E proprio Cronache Picene commentò: “Chissà se nel prossimo futuro Monteprandone non entrerà a far parte della grande famiglia della Quintana”. Le Quintane del 2021 bussavano alle porte e non c’era tempo materiale per potersi organizzare. Ma la situazione si è evidentemente evoluta.
LA STORIA – Quando nel 1955 decollò la Quintana moderna c’era un solo Castello (Arquata), l’anno successivo si aggiunse Patrignone. Furono due per tanti anni. Poi Montalto Marche fece il bis con Porchia, altra frazioncina di quel Comune. Siamo negli anni Novanta ed ecco pure Acquasanta, Ripaberarda (frazione di Castignano), Folignano, Roccafluvione e Montemonaco. Successivamente Castorano, poi nel 2016 Venarotta e Monte San Pietrangeli (dopo essere stato in provincia di Macerata e poi di Ascoli, dal 2009 è un comune del Fermano). Infine Comunanza nel 2021 e Monteprandone nel 2022. Resta invece un “cammeo” la partecipazione, nel 1975 e 1976, del Castello di Monsampolo del Tronto che all’esordio lasciò incantati per l’avvenenza e la leggiadria della sua castellana Aba Cercato, a quel tempo noto volto della Tv.
I FIGURANTI – Il numero massimo dei figuranti dei Castelli resta 120. Era così quando erano nove, sarà così ora che nel giro di pochi anni se ne sono aggiunti quattro. Chissà che l’ok a Monteprandone non abbia un fondamento scaramantico, almeno per chi crede nel 13 numero fortunato. Vogliamo azzardare due prossimi ingressi? Castel di Lama e Maltignano.
VISITE E PROVE – Quintana non è però solo Castelli e figuranti ma anche e soprattutto cavalli e cavalieri. Per i primi oggi e domani mattina domenica 22 maggio è tempo di visite al Campo dei Giochi, effettuate anche quest’anno dallo staff dell’ospedale veterinario dell’Università di Teramo. Domani sera, con inizio alle ore 20, prove per tutti e sei i Sestieri. Si svolgono a porte chiuse, sull’otto gireranno i cavalieri “titolari” e forse anche qualche “secondo”. Per le porte aperte e le prove ufficiali (cronometrate) bisogna aspettare sabato 25 giugno.
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