di Andrea Ferretti
«Entro sette giorni, se non verrà effettuata la riapertura almeno parziale della strada, provvederò, in qualità di responsabile del Servizio manutenzione e patrimonio del Comune, attraverso mezzi e dipendenti comunali, ad eseguire quanto necessario addebitando tutte le spese a chi di spettanza, tutelandomi a livello legale per i danni ricevuti da questa assurda vicenda».
Si conclude così la lettera che Alessandro Lucciarini De Vincenzi, sindaco di Ripatransone, ha inviato al prefetto di Ascoli Carlo De Rogatis, al commissario per la Ricostruzione Giovanni Legnini, al presidente della Provincia Sergio Loggi, all’ingegner Antonino Colapinto del Settore viabilità dell’Amministrazione provinciale, al “Soggetto attuatore danni sisma Anas” (ingegner Cerato), al Dipartimento Anas di Ancona (Storoni), alla Direzione lavori Anas di Ancona (ingegner Vazza). E, per conoscenza, anche alla Procura della Repubblica di Ascoli.
Al centro della querelle c’è la Strada Provinciale San Rustico. «Sono passati due anni dalla consegna dei lavori e, nonostante rassicurazioni avute da tutti gli Enti coinvolti devo constatare l’immutabilità e lo stallo della grave situazione che coinvolge l’intera cittadinanza del mio paese – scrive il sindaco nel suo sfogo-ultimatum – ho preso accordi per una celere risoluzione, almeno parziale, del problema ed ho avuto riscontro dall’Anas soggetto attuatore per il ripristino della viabilità sisma 2016 e da Anas Spa Struttura territoriale Marche (allega anche le lettere ricevute il 4 e il 12 aprile scorsi) ma purtroppo, all’infuori dei mezzi presenti nel cantiere, nulla si è mosso. Anzi l’area interessata dai lavori – insiste – versa in totale stato di abbandono con evidenti pericoli per la pubblica e privata incolumità. Ciò che sta accadendo è increscioso soprattutto perchè vedo totale disinteresse da parte delle Amministrazioni coinvolte nel voler trovare un benchè minimo esito positivo».
Il primo cittadino poi aggiunge: «L’impedimento all’utilizzo della strada è un danno economico, sociale e di immagine non solo per la comunità ripana ma per l’intero comprensorio dove ogni giorno lavorano decine di imprese. Problemi e disagi – spiega – si sono moltiplicati dato che i cittadini sono costretti a percorrere strade alternative, strette e poco sicure mettendo a rischio l’incolumità. Strade dove purtroppo si sono verificati anche numerosi incidenti. Inoltre queste strade comunali, utilizzate per sopperire alla chiusura della San Rustico, hanno subìto seri danni a causa del notevole sovraccarico di automezzi. Il Comune – conclude Lucciarini De Vincenzi – non deve e non può farsi carico di ulteriori esborsi economici per effettuare riparazioni e ripristini dovuti alla noncuranza altrui».
L’ultimo sollecito ad Anas e Provincia da parte del sindaco è datato 30 marzo. Dopo pochi giorni, le risposte dell’Anas che, ad oggi, non hanno però sortito novità.
Inoltre il sindaco, oltre alle lamentale verbali dei suoi concittadini, si è visto anche attaccare in Consiglio comunale dall’opposizione con le “denunce” del gruppo Progetto Paese. Consiglieri che a luglio 2021 e più recentemente nel gennaio di quest’anno, lo hanno stimolato con la domanda “che fine hanno fatto i lavori sulla San Rustico?” e invitato a “farsi sentire”.
La prima domanda, da tanto tempo, se la pone ogni giorno anche Lucciarini De Vincenzi, non trovando risposta. Sulla questione del “farsi sentire” il sindaco si è mosso più volte con sollecitazioni sia verbali-telefoniche che scritte. Fino a questo ultimatum. La Strada Provinciale di San Rustico ha insomma tutti i connotati di una telenovela che non è sicuramente giunta all’ultima puntata.
Ripatransone, «lavori fermi sulla strada San Rustico: il sindaco si faccia sentire»
La Provinciale “San Rustico” ancora chiusa: «Che fine hanno fatto i lavori?»
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