di Luca Capponi
«Una sera di molti anni fa Pietro pronunciò una frase che mescolava dialetto ascolano e inglese: “Perchè non ci andiamo a prende n’ice cream?“. Questo singolare mash up ci fece sorridere molto, tanto che al momento di decidere il nome della band ce ne siamo ricordati e l’abbiamo scelto».
Lo spirito punk rock dei N’ice Cream parte da qui: un gruppo di amici nati e cresciuti insieme, guasconi, amanti della musica. E fortemente legati alla loro terra d’origine, Venarotta, comune a pochi chilometri da Ascoli. Una simbiosi, quella coi luoghi natii, che hanno ribadito più volte anche durante la partepazione al programma tv “The Band”, cinque puntate andate in onda su Rai Uno sotto l’egida di Carlo Conti e dei tre giurati d’eccezione, vale a dire Gianna Nannini, Asia Argento e Carlo Verdone.
Un momento di grande esposizione mediatica che è arrivato a poca distanza dalla prima apparizione televisiva a “Tú sí que vales”, avvenuta lo scorso ottobre su Canale 5.
«Stavolta però è stato diverso, siamo rimasti a Roma più di un mese, lontano da amici e famiglia, mentre per la trasmissione Mediaset è stato tutto più veloce, un paio di giorni ed eravamo a casa. Questa di “The Band” è stata sicuramente un’esperienza più avvolgente».
A parlare è Mirko Albanesi, la voce del gruppo (età media è sui 30 anni) composto da Pietro Tassi (chitarra elettrica e voce), Matteo Trevisti (chitarra acustica e voce), Matteo Mariani (basso) e Riccardo Galanti (batteria), il più piccolo della nidiata coi suoi 24 anni.
«Abbiamo partecipato a “The Band” per merito di un amico che intendiamo ringraziare, Walter Galotto, è stato lui ad avvisarci appena uscita la notizia del format, di cui non sapevamo nulla -continua Mirko-. Da lì è iniziata l’avventura, siamo stati chiamati per il primo casting alla presenza di Carlo Conti e degli autori prima di essere ammessi alla fase finale tra oltre 2.000 concorrenti».
«Nel complesso abbiamo trovato lati positivi e altri negativi -è la prosecuzione-. Siamo abituati a fare un tipo di musica punk rock, a “The Band” però abbiamo individuato dinamiche diverse grazie anche ai consigli del maestro Pinuccio Pirazzoli, un lavoro che non siamo abituati a fare e che non è detto seguiremo nei live, dove probabilmente torneremo a fare quello che sappiamo fare. I giudici (Verdone, Nannini e Argento, ndr) li abbiamo visti poco, giusto il tempo di due chiacchiere e di qualche scambio di pareri sulla musica. Più intenso il rapporto con il conduttore e i tutor, in situazioni del genere hai modo di vedere, confrontarti e parlare, c’è uno scambio continuo di idee, alleggerito positivamente anche dal fatto che non c’era in palio nessun premio. Non capita tutti i giorni di confrontarsi con gente del genere».
Oltre ai tre giudici, ruolo importante all’interno di “The Band” è quello riservato ai cosiddetti “tutor” che si sono affiancati ad ogni gruppo: Giusy Ferreri, Irene Grandi, Dolcenera, Marco Masini, Federico Zampaglione, Francesco Sarcina, Enrico Nigiotti e Rocco Tanica.
«Tutti ci hanno preso subito in simpatia, nonostante il gap tecnico che potevamo avere rispetto ad altre band che vivono di musica e con più esperienza di noi, che siamo quasi tutti autodidatti -ricorda Mirko-. Siamo contenti di dove siamo arrivati e dell’immagine di spontaneità e naturalezza che abbiamo offerto. Dolcenera ci ha definito “marchigiani sinceri e solari“, e credo sia positivo il fatto che questo aspetto connesso alla nostra terra sia risaltato. Nelle clip abbiamo spesso pronunciato battute in dialetto ascolano, abbiamo nominato spesso il nostro paese d’origine, abbiamo mostrato la semplicità ed il legame che c’è anche tra noi».
Un appeal che, unito alla spontaneità “punk” dei N’ice Cream ha colpito Irene Grandi, che ha deciso di pountare su di loro. Alla fine dei giochi, però, i N’ice Cream si sono classificati all’ultimo posto, aspetto che poco importa in questi casi, dove conta mettere nel bagaglio tesori ed esperienze.
«È stata una fortuna avere Irene come tutor, ha cercato di tirare fuori da noi tutto quello che vedeva di positivo e di risaltare il nostrolato giocoso dandoci consigli nel giusto modo, senza essere troppo invadente o bacchettona -va avanti-. Non è stato tutor cinico che ha sfruttato la scia del programma per poi abbandonarci. Lei ha una forte personalità, si è instaurato un rapporto molto bello che va oltre il programma. Ci siamo già ripromessi di rivederci magari anche con l’idea di lavorare insieme, è sempre presente, ci inviamo anche contenuti multimediali, cercheremo di coinvolgerla, magari di portarla a Venarotta come le abbiamo promesso. Ma aspettiamo la fine dell’estate, ora siamo tutti molto impegnati».
Impegni che per il gruppo Piceno, nell’imminenza, si proietta sui live previsti per la bella stagione, quella del ritorno alla musica dal vivo come la ricordavamo prima del Covid.
«Siamo al lavoro sui concerti estivi perchè finora non c’è stato tempo, andremo a studiare una scaletta sulla base solida dei brani già in repertorio, a cui aggiungeremo alcuni inediti e i pezzi che abbiamo studiato per il programma -conclude il cantante-. Ci teniamo a menzionare lo studio registrazione “Baia dei Porci” di Stefano Lelii, persona che ci sopporta e supporta sin dal 2015, all’epoca del primo disco, nonostante fossimo molto acerbi ci ha sempre stimolato nel migliore dei modi».
“N’Ice Cream” a “The Band”, sulla chitarra incerottata il grido silenzioso: Pace (Foto)
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