di Maria Nerina Galiè
Il conflitto russo-ucraino, la conseguente contrazione dei mercati, lo spauracchio dell’abbandono dell’Europa: non sono solo preoccupazioni per i lavoratori della Whirlpool di Comunanza.
Lo spettro della cassa integrazione, dopo due anni pieni, torna a materializzarsi, mentre dallo scoppio delle prime bombe, il 24 febbraio, sono già stati persi 120.000 pezzi.
«Il 2020 ed il 2021, nonostante la pandemia, sono stati lavorati al completo e lasciavano ben sperare», commenta Paolo Marini, Rsu della Fiom Cgil, che anticipa, nello stesso tempo, qualche buona notizia: a luglio il rientro, proprio dalla Russia, di qualche pezzo della linea Aqualtis.
«Si tratta di un prodotto che prima veniva lavorato a Comunanza – spiega il sindacalista – poi esportato in Russia. Rientreranno pochi pezzi, tra 15.000 e 20.000, quelli che il nostro stabilimento è in grado di processare subito».
E’ in corso lo studio per l’eventuale reshoring, sempre dalla Russia, di un’altra parte della stessa produzione, ben più corposa. Ma sembra che gli investimenti da mettere in campo sarebbero stati giudicati troppo onerosi sia in termini economici che di tempo.
Intanto i dipendenti tornano a fare i conti con i giorni di fermo, tra ferie collettive, cassa integrazione e fermate. Giugno sarà particolarmente “magro”.
Il 27 maggio si va ad aggiungere ai 5 già in calendario per questo mese. E’ stata definita una settimana di ferie collettive dal 27 giugno all’1 luglio. Poi, per giugno, altri 4 giorni, l’1, il 3, poi anche il 13 ed il 20. Sempre a giugno potrebbe essere prevista un’altra fermata, il 17 o il 24.
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