di Gianluca Ginella
Ergastolo per Leopoldo Wick. E’ stata emessa alle ore 14,05 di oggi, mercoledì 1 giugno, la sentenza con cui la Corte d’Assise di Macerata, al termine di quattro ore e mezza di camera di consiglio, ha condannato al carcere a vita (con un anno di isolamento diurno) Leopoldo Wick, l’infermiere di Grottammare di 59 anni accusato di aver procurato le morti di alcuni pazienti ricoverati nella Rsa di Offida. A chiedere l’ergastolo era stato il pm Umberto Monti, procuratore capo di Ascoli.
Il 59enne è stato riconosciuto colpevole di sette degli otto omicidi che gli erano stati contestati, per uno è stato assolto. Ed è stato ritenuto colpevole di uno su quattro tentati omicidi che gli venivano contestati (per tre è stato assolto con formula piena).
Nel dettaglio, il presidente della Corte d’Assise, Roberto Evangelisti, nel leggere la sentenza (90 giorni per il deposito) ha precisato che Wick è stato condannato, in qualità di infermiere in servizio alla Rsa di Offida, per l’omicidio di Lucia Bartolomei (morta il 10 febbraio 2019), Vincenzo Gabrielli (25 febbraio 2019), Domenica Grilli (1 novembre 2018), Luigi Salvucci (2 novembre 2018), Antonietta Maria Valentini (11 dicembre 2018), Lucia De Angelis (2 novembre 2018), Teresa Vagnoni (8 gennaio 2017). E lo ha assolto dall’omicidio di Domenica Alfonsi, morta il 16 luglio 2018, perché il fatto non sussiste. Lo ha inoltre condannato per il tentato omicidio di Giuseppina Cameli, mentre lo ha assolto dai tentati omicidi di Giuseppe Galiè, Loriana Cantarelli e Ulderica Chiappini (perché il fatto non sussiste).
A Wick veniva contestato di aver causato la morte dei pazienti somministrando «consapevolmente e deliberatamente» insulina e psicofarmaci (promazina, quetiapina, zolpidem, risperidone, leovosulpiride, benzodiazepine) che per dosi «ampiamente superiori ai range terapeutici» e tipologia erano assolutamente controindicati e tali da portare alla morte, anche in considerazione – aggiunge l’accusa – «degli effetti delle somministrazioni multiple e ripetute, delle quantità elevatissime deliberatamente somministrate, che raggiungevano concentrazioni tossiche e concentrazioni letali, delle combinazioni tra farmaci e della situazione degli specifici pazienti a cui venivano somministrati».
«Credo sia una sentenza giusta – ha commentato il procuratore Umberto Monti – rispetto alle assoluzioni probabilmente faremo appello. Rispetto la sentenza. Non c’è soddisfazione perché che venga punito qualcuno non dà mai soddisfazione. Ritengo sia una sentenza giusta, che rende giustizia anche alle parti offese».
Quando ha lasciato il Palazzo di Giustizia, insieme ai suoi avvocati Francesco Voltattorni e Tommaso Pietropaolo, Wick non ha pronunciato una parola, così come non ha detto nulla alla lettura della sentenza. In lacrime i familiari delle vittime.
Area Vasta 5 è stata condannata al risarcimento dei danni, da quantificare in sede civile, e a una provvisionale per tutte le parti civili costituite (provvisionali che variano dai 20 ai 40.000 euro a testa).
«Sentenza inaspettata. Non mi vengono altri commenti. Mi sono riletto in questi giorni in cui abbiamo atteso questa camera di consiglio, gli atti del dibattimento e mi chiedo come si possa dire che sia stato Wick a uccidere queste persone» ha detto l’avvocato Francesco Voltattorni, che assiste l’infermiere, al termine dell’udienza. Ha annunciato che farà appello.
Arrestato nel giugno 2020, Wick ha sempre gridato la sua innocenza. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra gennaio 2017 e febbraio 2019.
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