di Giuseppe Di Marco
Si tratta ancora di ipotesi, ma gli indirizzi della nuova ordinanza sulla movida notturna sono pronti. L’idea è di fissare l’orario di chiusura dei locali alle 3 del mattino, nonché di vietare in una certa fascia oraria l’asporto di bevande alcoliche.
Insomma, una soluzione di compromesso. Da una parte, infatti, l’ordinanza mirerebbe a garantire tranquillità agli abitanti del centro, mentre dall’altra si cercherebbe di dare maggiore respiro ai locali di San Benedetto. Va ricordato, infatti, che la precedente ordinanza, rimasta in vigore fra aprile e maggio, consentiva l’apertura dei locali dalle 6 alle 2 del mattino.
Queste misure rimarrebbero in vigore nei mesi di luglio e agosto. Non è ancora chiaro, invece, quali zone debbano interessare. Sicuramente sarà incluso il tradizionale quadrilatero, ma è probabile che questa volta venga inserito anche Viale De Gasperi e altre zone maggiormente periferiche. Questo perché, come fatto notare dagli esercenti in un incontro in Comune tenutosi a marzo, se le limitazioni colpiscono solo il centro città i ragazzi si spostano altrove: in questo modo, gli eventuali disagi legati alla movida verrebbero soltanto spostati, anziché essere risolti.
Intanto, sono entrate in vigore le nuove linee guida per la richiesta di occupazione di suolo pubblico. In un recente incontro con Confesercenti e Confcommercio, il comune ha stabilito di considerare valevole il regolamento locale vigente e che quindi le domande per l’utilizzo di suolo pubblico, ricondotto ai limiti precedenti la pandemia, dovranno essere presentate attraverso il portale telematico dello Sportello Unico Attività Produttive allegando la documentazione richiesta entro la nuova scadenza fissata al 15 giugno. Decorso tale termine, le occupazioni prive di autorizzazione saranno considerate abusive.
A tal proposito va ricordato che a fronte del regolamento vigente, in caso di trasgressione la sanzione prevista contempla, tra l’altro, anche l’obbligo di sgombero dell’area abusivamente occupata e la chiusura temporanea dell’attività. Le autorizzazioni potranno essere date soltanto alle attività che non risulteranno debitrici verso il comune, non soltanto per canoni di occupazione ma per qualsiasi somma dovuta all’ente.
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