di Maria Nerina Galiè
(Foto di Giandomenico Lupi)
Una festa in Piazza del Popolo ad Ascoli, oggi 4 giugno. L’occasione, il Trentennale del 118 (leggi qui la storia nel Piceno), ora Servizio di emergenza Territoriale (Set). Per avere contezza della capillarità della copertura, bastavano i gazebo degli operatori del 118 e di tutte le associazioni convenzionate con l’Asur, con professionisti, volontari e non, pronti a dare dimostrazioni pratiche ai cittadini di come salvano vite. Ma anche consigli su quando chiamare il numero di emergenza ed in che modo: è importante che i soccorritori arrivino presto, ma lo è anche il fatto che siano dirottati nel centro più appropriato per intervenire con efficacia sul loro problema.
In tema di appropriatezza e tempestività della cure, la cosiddetta “ora d’oro”, un’importante novità per le emergenze cardiache, annunciata proprio oggi, in Piazza del Popolo, dalla dottoressa Tiziana Principi, direttore del 118 oltre che del Dea e del reparto Rianimazione dell’ospedale di San Benedetto: «Partirà a breve il progetto che vede i nuovi defibrillatori, presenti sulle ambulanze, collegati con tutte le Emodinamiche della regione. In questo modo il paziente salterà tutta una serie di passaggi e sarà centralizzato subito nel centro di riferimento dedicato. E’ il top, in questo momento, che il servizio di emergenza può offrire sul territorio» (i dettagli nella video intervista).
Nel capoluogo piceno, dove ha sede la centrale operativa del 118 che risponde alle chiamate delle province di Ascoli e Fermo, c’erano il direttore di Area Vasta 5, Massimo Esposito, affiancato dal dottor Remo Appignanesi, direttore sanitario di Asur Marche. Ed i sindaci di Ascoli, Marco Fioravanti con l’assessore Monica Acciarri, e di San Benedetto Antonio Spazzafumo. Sono arrivati, nel corso della mattinata (ma la giornata prosegue fino alle ore 18), gli assessori regionali Giorgia Latini e Guido Castelli, reduce da un giro in bici.
In rappresentanza delle Croci e delle associazioni che collaborano attivamente con il 118, coprendo postazioni strategiche, i presidenti o i delegati.
Maurizio Ramazzotti presidente provinciale Croce Verde: «Copriamo 5 postazioni, fisse a Venarotta e Acquasanta, mentre ad Ascoli ci alterniamo con la Croce Rossa. Ogni anno facciamo tra i 10.000 e i 12.000 interventi, 3.000 dei quali solo per le emergenze. Sulla carta contiamo tra 250 e 300 volontari: ma non sono mai abbastanza».
Alessandro Speca, presidente regionale delle Misericordie e governatore della confraternita di Grottammare, che spera di esportare anche nel capoluogo: «Tra trasporto programmato e 118, eseguiamo circa 6.000 uscite l’anno. Operiamo per ora nella bassa Vallata e lungo la costa».
E Marco Bracciani, delegato alla formazione del comitato ascolano di Croce Rossa, ma in rappresentanza anche dei comitati di San Benedetto, dei Sibillini e di Castignano: «Sono contento che oggi non è solo un cerimoniale, ma anche un momento applicativo sul campo, per far vedere cosa si deve fare in caso di arresto cardiaco e per la disostruzione pediatrica».
«Il Set – ha detto il dottor Appignanesi, aprendo gli interventi delle autorità – è un servizio fondamentale per i cittadini, che proprio da queste cose riconoscono la Sanità. Importante sottolineare anche l’integrazione tra Asur ed il mondo del volontariato, esempio di come, insieme, si raggiungono risultati».
Massimo Esposito: «E’ un giorno di festa per l’intera regione, che vanta un servizio efficace, rapido e sicuro, un fiore all’occhiello, caratterizzato da un sistema integrato – elemento fondante – tra territorio e associazioni. Lavorando fianco a fianco, contribuiscono ad offrire al cittadino il meglio dell’assistenza, con il coordinamento della centrale operativa».
Il direttore di Area Vasta 5 ha poi richiamato l’attenzione sul ruolo delle amministrazioni locali, al fine di chiudere il cerchio dell’assistenza, all’insegna dell’integrazione tra operatori e territorio.
«Il rapporto costate con le istituzioni locali – sono ancora le parole di Esposito – ci permette di individuare i punti strategici, ma anche critici. Tutto questo, insieme, ci permette di mantenere alto il livello della qualità delle cure da garantire. Posso affermare che il sistema si sta dimostrando all’altezza della aspettative».
«Oltre 10.000 interventi l’anno, di cui 6.000 con le ambulanze medicalizzate: tantissimi in Area Vasta 5», ha precisato la dottoressa Principi nel ricordare il ruolo determinante, nella rete, delle associazioni di volontariato, che coprono tutta la provincia con mezzi di soccorso base (Msb) ed equipaggi esperti in Blsd (Basic Life Support and Defibrillation, ovvero primo soccorso con l’impiego di defibrillatore semiautomatico). «Noi ci integriamo con loro, arrivando sul luogo dell’emergenza con la medicalizzata o con l’eliambulanza.
Ma l’importanza del volontariato non si manifesta solo nelle emergenze. Si pensi ai trasporti programmati, sono oltre 100 al giorno da dover fare nel Piceno. I volontari sono necessari, speriamo raddoppino».
«Il compito di noi amministratori – ha detto il sindaco Spazzafumo – è fare in modo che operatori e volontari lavorino nella massima tranquillità possibile, offrendo loro strutture e strumenti necessari. A San Benedetto, mancava la pista di atterraggio per l’eliambulanza: è stata realizzata in poco tempo».
Il collega Marco Fioravanti ha sottolineato l’intento di portare avanti, tra Ascoli e San Benedetto, progetti comuni, «per unire un territorio per troppi anni diviso dalla politica. Dobbiamo recuperare il tempo perso per cercare di avere una visione unica, di territorio, parola che ribadisco. E insieme con il dottor Esposito, attraverso i due plessi ospedalieri, dobbiamo garantire assistenza dalla Riviera, alla montagna, passando per la Vallata».
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