Bufera all’Asilo Merlini: il presidente e due membri del Consiglio d’Amministrazione si dimettono

SAN BENEDETTO - Si tratta di Raniero Manfredi, Alessia De Angelis e Paolo Chiappini. La continuità amministrativa sarà garantita, ma resta una grave «precarietà economica»
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L’Asilo Merlini in Via Leopardi

 

di Giuseppe Di Marco

 

Raniero ManfrediAlessia De AngelisPaolo Chiappini, rispettivamente presidente e consiglieri dell’asilo “Merlini”, hanno rassegnato le proprie dimissioni. La scuola dell’infanzia di Via Leopardi è senza un vertice, ma la continuità amministrativa verrà garantita dalla consigliera Sara Siciliano.

La decisione cade come un fulmine a ciel sereno su una realtà presente a San Benedetto da quasi 160 anni: il cda del “Merlini”, nominato da meno di due mesi, era infatti impegnato nel rilancio economico dell’asilo, il cui bilancio risulta funestato, da diversi anni, da un importante debito bancario e, contestualmente, da un grave calo delle iscrizioni.

«La situazione economica dell’asilo “Merlini” che è emersa dall’esame della contabilità – scrivono Manfredi, De Angelis e Chiappini – ci consegna una realtà che ci impedisce di poter svolgere, con serietà, programmazione, dedizione, il compito che lei – il sindaco Spazzafumo, nda – ci ha affidato».

I problemi della scuola, a tutti gli effetti, sono da considerarsi strutturali. «La precarietà della situazione non la evidenzia oggi questo cda – continua la lettera – ma era già agli atti, scritto nero su bianco, nei verbali del 2017 e del 2019». Una rapida occhiata agli ultimi bilanci aiuta a rendere l’idea. La voce “debiti verso le banche” è passata da 147.760 euro nel 2019177.760 euro nel 2020 e infine a 168.308,24 euro nel 2021.

Ma la maggiore “perdita” è da rintracciare nel flusso di cassa, ovvero nelle iscrizioni. Si pensi, infatti, che la voce “contributi da frequentanti” è diminuita da 146.345,49 euro del 2019 ad appena 70.528,25 euro del 2020. In tal senso, i dimissionari sono piuttosto espliciti: «Sostenere, pertanto, che oggi (come ieri) l’asilo Merlini possa reggersi sulle proprie gambe, con le sole rette, è negare la realtà».

A fine lettera, comunque, si avverte tensione e commozione. «Ci auguriamo che quanto in questi due mesi seminato, insieme ad eventuali altre soluzioni, anche migliori, possano prontamente germogliare, al fine di garantire altri 160 anni e più di vita all’asilo. La scuola d’infanzia “Merlini” lo merita, non essendo solo un asilo, ma un luogo speciale che fa parte della storia di questa città, che svolge una funzione pubblica e che ha visto crescere e formare tanti bambini sambenedettesi e tanti altri ne vedrà».

Quali soluzioni adottare per garantire continuità al “Merlini”? Il Comune, che nelle settimane scorse è stato interpellato per valutare le criticità del bilancio 2021, potrebbe suggerire un reset della Fondazione privata che fa da base alla scuola. In alternativa, l’ente potrebbe garantire il prosieguo delle attività tramite una cooperativa, mentre l’ipotesi di una società partecipata istituita ad hoc è da scartare: le partecipate, infatti, nascono e si sviluppano in risposta ad un bisogno della cittadinanza per il quale è necessario erogare un servizio. Una caratteristica che viene meno, se si considera che le iscrizioni del “Merlini” potrebbero essere assorbite da altre scuole dell’infanzia presenti in Riviera.

Infine, si potrebbe ragionare sulla realizzazione di un bed & breakfast in alcuni locali dell’asilo, oppure sulla vendita di alcuni lotti di terreno nel quartiere Agraria. La classica “toppa” per tamponare l’attuale criticità in attesa di soluzioni durature.

Insomma, un compito gravoso per il Comune. Quale amministrazione pubblica, a San Benedetto, vorrebbe essere ricordata per aver consentito la chiusura dell’asilo “Merlini”?


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