di Maria Nerina Galié e Giorgio Fedeli
Il pronunciamento di San Benedetto sarà decisivo per la nomina del prossimo presidente Ciip.
Solo due non si sono pronunciati: il primo è il sindaco Nicola Loira ma per ovvie ragioni elettorali (fra cinque giorni non sarà più sindaco) e un altro primo cittadino che non ha potuto partecipare al summit per motivi personali.
Sul fronte ascolano, invece, 20 sindaci si sono espressi per il cambiamento, dunque non di certo per il presidente uscente Alati.
Tra questi, tanto per fare degli esempi Castel di Lama, Folignano, Acquaviva, Roccafluvione e Spinetoli. Non è annoverabile Grottammare che sta riunendo la maggioranza prima di pronunciarsi apertamente. Un messaggio che, a voler leggere tra le pieghe della decisione, va oltre la nomina della prossima presidenza Ciip. C’è chi nella presa di posizione dei 20 ha visto un voler rimarcare che quella sulla Ciip non è solo una partita a tre, ossia Ascoli, Fermo e San Benedetto.
Insomma hanno voluto dire la loro e hanno anche trovato un accordo. Dieci Comuni dell’entroterra ascolano e fermano, gli “ex Vettore” votano per il solo consigliere e la convergenza unanime è sul nome di Raschioni. Si tratta di Rotella, Montegallo, Comunanza, Force, Montemonaco e Palmiano nel Piceno, Amandola, Montefortino, Montefalcone e Smerillo per il Fermano.
Tra questi solo Rotella vota anche per il presidente e sembrerebbe che anche il Comune guidato dal sindaco Borraccini sia per il cambiamento. Fausto Raschioni ha presentato ieri la sua candidatura con 8 firme su 10. Ma i due assenti nell’elenco non hanno firmato solo per motivi logistici, esprimendosi a voce pro Raschioni.
«In merito all’imminente rinnovo del Consiglio d’amministrazione della Ciip spa – si legge in una nota di 20 sindaci del Piceno – ci preme esprimere alcune considerazioni circa la necessità di una riflessione comune tesa a trovare una soluzione largamente condivisa fra i sindaci. In questi anni la Ciip ha conseguito risultati importanti grazie alla determinazione e all’impegno profusi dai dipendenti e dalla governance.
Non è stato semplice affrontare l’emergenza dovuta alla diminuzione della portata delle sorgenti che si è verificata a seguito degli eventi sismici. Ora è necessario accelerare rispetto al percorso individuato, dando avvio a una fase nuova per dare una risposta efficace alle sfide che abbiamo di fronte.
Dobbiamo farlo nel rispetto del lavoro svolto ma al tempo stesso consapevoli della necessità di un cambiamento indispensabile per il futuro della Ciip. Il nostro territorio vive ormai da molti anni la crisi idrica con notevoli disagi per le nostre comunità, a cui si aggiunge a volte, in alcune zone del piceno, il fenomeno dell’acqua torbida.
Per questo riteniamo che tutti gli sforzi del prossimo Cda dovranno essere volti alla risoluzione delle problematiche sovra evidenziate in uno spirito di collaborazione e collegialità fra lo stesso e gli amministratori locali.
Chiediamo a tutti i sindaci di sederci attorno a un tavolo per tracciare un percorso unitario e condiviso in grado di interpretare al meglio quello spirito di cambiamento che vorremmo caratterizzasse il prossimo Cda della Ciip».
Così la nota sottoscritta dai sindaci di Acquasanta Terme, Sante Stangoni, Acquaviva Picena, Pierpaolo Rosetti, Appignano del Tronto, Sara Moreschini, Arquata del Tronto, Michele Franchi, Castel di Lama, Mauro Bochicchio, Castignano, Fabio Polini, Castorano, Graziano Fanesi, Colli del Tronto, Andrea Cardilli, Cossignano, Roberto Luciani, Folignano, Matteo Terrani, Monteprandone, Sergio Loggi, Offida, Luigi Massa, Roccafluvione, Francesco Leoni, Rotella, Giovanni Borraccini, e Spinetoli, Alessandro Luciani.
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