di Andrea Ferretti
«Sono molto felice, mi sono subito risentito a casa perchè l’esperienza di Ascoli, come calciatore, mi ha insegnato a vivere. Riparto dalla voglia di lottare, con grande entusiasmo e senza risparmiarmi mai. Si riparte dall’ultima partita col Benevento in cui l’Ascoli meritava sicuramente di più. Riparto con un ambiente dove è stato perfetto il connubio società-squadra-staff-tifosi”. Il tifo di Ascoli so bene cosa significa perchè l’ho vissuto sulla mia pelle: quando spinge… spinge davvero».
Si presenta così Cristian Bucchi, 45enne nuovo allenatore dell’Ascoli, che ha preso il posto di Sottil volato in A con l’Udinese. Lui ad Ascoli è di casa e non è un modo di dire per le due stagioni vissute come bomber sotto le cento torri, visto che è nato sì a Roma, ma ha vissuto ed è cresciuto a Grottammare. Ha iniziato a giocare nella Samb, ha proseguito nella Settempeda tra i dilettanti, poi ha spiccato il volo (prima tappa il Perugia) verso una carriera spesa nel migliore dei modi e a suon di gol tra A e B. Il padre originario di Acquasanta. Il fratello minore Andrea, oggi 39enne, ha giocato da attaccante in numerose squadre di Marche e Abruzzo, comprese Teramo (avversario dell’Ascoli di Bellini e Petrone in C), Grottammare, Ancona, Fermana, Porto d’Ascoli e da ultimo anche l’ascolana Monticelli.
A presentarlo nella sede di Corso Vittorio è il presidente Carlo Neri. «Bucchi non è stata la prima scelta, ma la scelta, l’unica scelta. Voglio chiarire che con Inzaghi non ci sono mai state trattative e quindi nessun rifiuto perchè non abbiamo formulato mai una proposta. Inizia quindi oggi una nuova avventura e, dopo i saluti e ringraziamenti a Sottil che ci ha dato tanto e che ha avuto tanto dall’Ascoli, ricordo ancora una volta che l’Ascoli Calcio 1898 è un patrimonio culturale e sociale non solo per la città, ma anche a livello provinciale e regionale».
A Neri fa eco il direttore sportivo Valentini, maceratese, che con Bucchi va ora a comporre un tandem tutto made in Marche. «Dobbiamo dare continuità a quello che abbiamo fatto con Sottil, cambiare drasticamente sarebbe una follia. E la scelta di Bucchi è anche questo. Sono state valutati allenatori che potessero incarnarsi noscesse la categoria e magari anche la piazza, e che potesse dare coel progetto tecnico iniziato, disputando un grande campionato senza budget faraonici. Volevamo un tecnico super motivato, che conntinuità al nostro progetto. Tutti dettagli che portano alla scelta che è stata fatta. Con Bucchi, poi, ho anche similitudini a livello di carriera e, vi assicuro, le esperienze negative ti aiutano e fortificano».
«La società non mi ha chiesto nulla e io non ho chiesto nulla alla società – dice Bucchi incalzato sull’argomento – abbiamo parlato solo di motivazioni ed è stato un trovarci reciproco. Se continuerò con il 4-3-1-2? Dipende dai giocatori, ma in linea di massima direi che il 4-3 ci sta, poi davanti vediamo in base alle caratteristiche degli attaccanti che avrò. Ma non vorrei discostarmi dall’Ascoli di Sottil perchè c’è una base importante».
A proposito di mercato (al via mancano un paio di settimane) Valentini chiarisce la situazione dei tre presiti Bellusci, Tsadjout e Maistro. «Stiamo lavorando per averli definitivi o per rinnovare il prestito. Non mi parlate di contrattin scadenza nel 2023 perchè per me quelli in scadenza sono solo quelli al 30 giugno 2022. Saric? Dal suo entourage emerge la sensazione che voglia provare qualcosa di diverso, valuteremo ma se parte questo deve accedere nel modo più consono». Valentini non fa cifre ma è ovvio che dall’eventuale partenza del centrocampista, appetito da diversi club anche di A, l’Ascoli dovrà ricavare un bel gruzzolo.
Bucchi sulla nuova squadra è logioc he non si sbilancia. Forse è anche presto. «Dionisi? E’ un giocatore importante, ancora non ci ho parlato, ma lo farò con tutti. Se possibile cercheremo di ringiovanire un pò il gruppo e ai più vecchi chiederemo di essere dei leader. Tutti hanno dimostrato di essere titolari, tutti sono importanti. Io non voglio stravolgere nulla, ma solo ottimizzare. Se c’è un settore che, anche numericamente, va completato è l’attacco dove al momento sono solo tre i giocatori sotto contratto: Dionisi, Bidaoui e Iliev».
Uno sguardo infine alla nuova Serie B, che si preannuncia più difficile di quello passato con le promozioni dalla C di Bari e Palermo e le retrocessioni dalla A di Venezia, Genoa e Cagliari. La conclusione di Bucchi: «Sì sarà difficilissimo, ma per tutti sia chiaro».
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