Guido Castelli e, nei riquadri, Giacinto Alati e Piero Celani
di Maria Nerina Galiè
Ciip, Amat e lavori, con inevitabili disagi per i cittadini, al centro di Ascoli: temi che si sono accavallati negli ultimi giorni, mettendo il Piceno con il suo capoluogo al centro di discussioni, su tavoli politici come nelle piazze e nei bar.
Un commento, da conoscitore della realtà locale seppure analizzata da un’angolazione più ampia e “distaccata” nei limiti del possibile, è stato chiesto all’assessore regionale Guido Castelli, ex sindaco di Ascoli, la cui disamina si può riassumere in due concetti: l’aver ravvisato “maturità da parte di chi ha dovuto prendere decisioni, e posizioni, anche delicate e “continuità all’insegna dell’innovazione”.
Si è detto contento, dalla scelta di Giacinto Alati, chiamato ad affrontare il quinto mandato alla presidenza della Ciip, come di Piero Celani alla guida dell’Amat. Soddisfatto, l’assessore Castelli, pure nel vedere concretizzarsi due opere finanziate dalla sua Amministrazione, come il rifacimento della pavimentazione di Corso Trieste e la realizzazione del Parco fluviale.
LAVORI PUBBLICI – Anche se in un panorama regionale quest’ultimo elemento può avere meno risonanza, per la città delle cento torri «si tratta di opere di estrema importanza e necessarie – sono le parole di Guido Castelli -. La compagine guidata da Marco Fioravanti ha avuto la forza, e non è cosa da poco, di entrare nella fase operativa.
Il nostro centro storico, tra i più grandi d’Italia, merita la riqualificazione partendo da Corso Trieste. Ai cittadini si chiede quel tanto di pazienza che serve per sopportare i disagi, che inevitabilmente ci sono».
In merito al Parco Fluviale, Castelli ricorda che è il completamento del Piano Regolatore approvato durante il suo mandato e che prevedeva «il riappropriarsi, da parte degli ascolani, dei fiumi che circondano la città e di cui non si è mai fruito. Il progetto – finanziato con lo stesso progetto “From past to smart” con il quale abbiamo riaperto il Filarmonici – rientra anche nell’immagine Green che la Giunta Fioravanti sta portando avanti, nel segno, appunto dell’innovazione ma improntata sulla continuità e, quindi, sulla stabilità».
AMAT – E’ di ieri, 17 giugno, la notizia della nomina alla presidenza dell’Amat di Piero Celani, altro ex sindaco di Ascoli che ha ritentato la corsa allo scranno sfidando Fioravanti alle amministrative del 2019. Castelli: «Per prima cosa a lui va il mio più sincero “in bocca al lupo”. Poi, su questa decisione, vedo anche il superamento di lacerazioni, o meglio forse definirle incomprensioni, che hanno caratterizzato il centro destra tra il 2018, quando ero ancora io sindaco, e nel cambio del 2019. Oltretutto, nel designare Piero Celani, la scelta è ricaduta su una figura di indiscussa rilevanza, per il centro destra ma anche per l’intera città».
Come ha vissuto l’assessore regionale Guido Castelli le fasi più o meno concitate della trattativa? «Sono sempre stato tenuto al corrente, io come la collega Giorgia Latini, sia da parte del sindaco Fioravanti che del consigliere regionale di San Benedetto Andrea Assenti (coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, ndr). Quello che è accaduto è esattamente quello che auspicavo».
Tirando quindi le somme, assessore Castelli, sulla decisione finale?
«E’ stata una scelta saggia e che corrisponde alle esigenze del territorio. Devo riconoscere un grande merito ai sindaci di Ascoli, Fioravanti, Paolo Calcinaro di Fermo e Antonio Spazzafumo di San Benedetto, ma anche dei primi cittadini di tutto il territorio, di aver superato ogni logica partitica e territoriale, evitando di generare incertezze all’interno di una società che rappresenta la quarta stazione appaltante delle Marche.
Inoltre – sono ancora le parole di Guido Castelli – qui forse ci si dimentica che il terremoto del 2016 ha diminuito di 500 litri al secondo la portata delle principali sorgenti. Attraverso ingenti investimenti e altrettanti sforzi, sono stati attivati o potenziati gli impianti di soccorso di Santa Caterina nel Fermano, di Fosso dei Galli a San Benedetto e di Castel Trosino per Ascoli, che hanno permesso di garantire agli utenti quasi la metà di quanto perduto. Ora si lavora sul “Grande Anello dei Sibillini” e per dotare la rete di sensori in grado di segnalare perdite, progetto in parte già finanziato dalla Regione per 1,8 milioni a valere sul Cis sisma.
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Come non riconoscere il lavoro svolto dagli attuali vertici? Impensabile metterne a repentaglio la stabilità, proprio nel momento in cui devono concretizzarsi progetti fondamentali per il futuro del servizio stesso, così prezioso per i cittadini.
Alla luce di tutto quanto questo, da parte della Regione tutta l’attenzione possibile alla Cicli integrati, che potrebbe essere un naturale candidato per i fondi del Pnrr e del piano complementare sisma».
Frase, quest’ultima, che suona come una promessa, lasciando ben sperare verso il superamento della crisi idrica. Certo, il lavoro da fare è ancora tanto ed è importante che non ci siano, come conclude Castelli, «interferenze politiche, dalle quali per fortuna la Ciip è stata preservata, sui tavoli della progettazione».
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