di Salvatore Mastropietro
In casa Ascoli si susseguono da ormai un mese le voci sulla cessione di Dario Saric. Non è un mistero che il centrocampista classe 1997 sarà l’uomo del mercato (in uscita) bianconero, vista la volontà sua e del suo entourage – confermata senza troppi giri di parole dal direttore sportivo Marco Valentini – di provare una nuova esperienza in Serie A.
Prima l’Udinese, poi la Sampdoria nelle ultime due settimane, hanno effettuato qualche sondaggio. I doriani sono apparsi quelli maggiormente interessati, ma dalle parti di Corso Vittorio Emanuele non sono giunte vere e proprie offerte al di là delle semplici manifestazioni di interesse. Altri club come Torino, Verona ed Empoli restano alla finestra, in attesa di eventuali evoluzioni della situazione.
La valutazione che l’Ascoli fa di Dario Saric si avvicina ai 4 milioni di euro. Una cifra sicuramente importante, ma che per ora non ha convinto i club interessati ad affondare il colpo. In particolare, questi ultimi potrebbero essere momentaneamente spinti a temporeggiare, considerando anche il fatto che il calciatore ha il contratto in scadenza tra un anno (30 giugno 2023). Dal loro punto di vista ciò potrebbe spingere il Picchio ad abbassare le proprie pretese.
A fare il punto della situazione con poche parole, ma piuttosto incisive, ci ha pensato il patron Massimo Pulcinelli. Dopo il ruolo da protagonista giocato nella vicenda Inzaghi, il numero uno di Bricofer si era lasciato andare nelle ultime due settimane solamente a qualche messaggio di rito (come quelli di incoraggiamento verso il nuovo mister Cristian Bucchi) sul suo profilo Instagram, mezzo di comunicazione prediletto.
Questa mattina, commentando un articolo del Corriere dello Sport proprio sulla situazione di Dario Saric, Pulcinelli ha commentato: «Proposte serie o Saric resta con noi». Insomma, parole chiare che non lasciano spazio ad interpretazioni e che fanno eco ad un “pagare moneta, vedere cammello” di lotitiana memoria.
La speranza del Picchio è che ora non si venga a creare una situazione “Sabiri-bis” con il calciatore costretto a restare controvoglia. Starà ora ad entrambe le parti (società ed entourage del calciatore) trovare soluzioni che accontentino un po’ tutti. Le prossime due o tre settimane saranno, in questo senso, molto indicative.
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