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La Lega si sgretola in Riviera: dal partito escono Falco, Lattanzi e Oddi

SAN BENEDETTO - Dopo l'addio di Marco Curzi e poche settimane fa, di Emidio Del Zompo, i tre sostenitori escono sbattendo la porta e certificando il momento di grande subbuglio della Lega sambenedettese
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Rosaria Falco esce dalla Lega di San Benedetto

 

di Giuseppe Di Marco

 

In casa Lega, il congresso “della discordia” continua a mietere vittime. Dopo l’addio di Emidio Del Zompo, ad uscire dalla sezione rivierasca del partito sono anche Rosaria FalcoAntonio LattanziAntonio Oddi. Il dissenso, da aspra critica, si è trasformato in frattura insanabile. O quasi.

 

I tre ex membri del Carroccio vanno via sbattendo la porta, additando il recente rinnovo delle cariche come goccia che avrebbe fatto traboccare il proverbiale vaso. Un congresso, quello di maggio, che ha visto la riconferma di Laura Gorini a capo del coordinamento locale. Una scelta avvenuta tramite votazione, ma che per i dissidenti non rappresenterebbe il reale “volere” della destra sambenedettese.

 

L’addio viene descritto come il «fallimento di esperienze individuali – scrivono i tre – e di persone che non si rassegnano, dopo una esperienza partitica deludente, ad adeguarsi ad un sistema partitico esteso e generalizzato non solo in Lega, ormai consapevoli che questo territorio non sarà autenticamente rappresentato da alcun centro politico partitico fintanto che esso rimarrà diviso ed arroccato su una visione che pone come centro di comando indiscusso i riferimenti esterni.

 

Ad Antonio Lattanzi, sostenitore della Lega per Salvini da almeno quattro anni, l’anno scorso è stata negata la militanza, ed è arrivato alla conclusione che ormai del partito è rimasto un simulacro di partecipazione e democrazia, mentre in realtà il timone resta saldamente in mano ai soliti decisori invisibili, senza mai autenticamente mettere in discussione la leadership imposta, rispondente ad interessi elettorali estranei al territorio sambenedettese e costiero e con esso spesso confliggenti.

 

Antonio Oddi invece è in Lega dal 2020, prima come sostenitore e dal 2021 come militante, sempre attivo e partecipe alla vita del partito. Le modalità con cui si è svolto il recente congresso Lega lo hanno convinto che, purtroppo, il partito non costituisce elemento propulsore ed innovativo per questa città, ma un modo di mantenere ben salda la dipendenza della costa picena dal volere e dalle esigenze del bacino elettorale dei riferimenti regionali del centrodestra, tutti localizzati nel capoluogo di provincia.

 

Per i dissidenti il congresso non avrebbe dato adeguato rilievo a coloro che avrebbero remato per un cambiamento radicale nel direttivo. La ciliegina finale spetta all’ex consigliera comunale Rosaria Falco, «critica sin dal suo ingresso nel partito, da subito in conflitto con il modus operandi della coordinatrice, immediatamente emarginata e depotenziata, osteggiata in ogni modo, minacciata di espulsione nel corso della campagna elettorale delle amministrative di San Benedetto per aver avversato la confusionaria posizione partorita da una commissione interna riservatissima sulla sanità».

 

«Appare chiaro – proseguono i tre – che il problema non è costituito dalla sola Lega Sambenedettese, praticamente mai nata come autentica espressione della città e delle sue priorità, ma da tutta la struttura provinciale e regionale del partito, che non ha mai fornito alcuna risposta alle pressanti esigenze del territorio.

 

Lattanzi, Oddi e Falco si sono per questi motivi determinati a porre quindi fine alla loro esperienza in Lega, consapevoli che il loro impegno nel perseguimento del bene del nostro territorio non può essere perseguito in tale contesto e con gli attuali punti di riferimento, ma motivati a non disperdere gli insegnamenti acquisiti, sia pur in negativo, a non adeguarsi allo status quo, a non rassegnarsi, come fatto da tanti, alla stabilita irrilevanza politica della Costa Picena e del suo entroterra».


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