Nessun piano industriale e avvio di un percorso di vendita, dell’Area Produttiva Emea, con conseguente uscita dall’Europa entro l’anno, scenario nel si inserisce «un riassestamento preventivo del potenziale industriale Emea: tagliare o ridefinire siti produttivi per poter offrire il miglior piatto all’acquirente. Potrebbe sembrare un dettaglio ma una scelta in questo senso sarebbe esiziale per lo stabilimento di Comunanza».
Così si legge la segreteria provinciale Ugl Metalmeccanici di Ascoli ad i componenti Rsu Ugl del sito piceno, che aggiungono: «Con questo quadro, il rischio dello stabilimento di Comunanza sarebbe immediato ed il mese di agosto potrebbe manifestarsi carico di eventi negativi.
Già precedentemente avevamo denunciato le nostre perplessità e preoccupazione sull’organizzazione aziendale approssimativa, ma soprattutto sulla mancanza concreta d’investimenti. Abbiamo avuto risposte insoddisfacenti ed evasive e le argomentazioni messe sul tavolo dall’azienda del tutto forvianti.
Quanto sta accadendo nello stabilimento di Comunanza consolida, purtroppo, l’ipotesi di messa a rischio del sito stesso: mancati investimenti, fermate per cassa integrazione, ferie anticipate, questione geopolitica, calo di ordini. Il programma produttivo per il 2022 prevedeva 750.000 pezzi. Ad oggi se ne profilano 630.000 ma oramai in profonda discesa.
Le voci che si rincorrono di un possibile riassestamento prima della vendita, impongono di accelerare i tempi operativi della risposta territoriale alla Whirlpool. Subito l’incontro di sindacati e istituzioni con la Regione. Immediata e successiva la richiesta della Regione ad una urgente chiarificazione con la Whirlpool.
Gli obiettivi: fare luce sull’ipotesi di vendita e, soprattutto, allontanare l’ipotesi di riassestamento preventivo che sarebbe drammatico per Comunanza.
Riteniamo – concludono i sindacalisti – che la partita con la Whirlpool sia molto difficile. Proprio per questo va affrontata da subito, in unità con tutto il territorio, per salvaguardare sito produttivo, livelli occupazionali ed economia di indotto».
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