di Maria Nerina Galiè
Tira aria di tempesta in Area Vasta 5 ed in questo contesto si inserisce anche la scelta del nuovo primario di Chirurgia dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli da parte del direttore Massimo Esposito. La vicenda rischia di finire davanti ad un tribunale. Nel frattempo era scesa in campo l’Acoi (Associazione chirurghi ospedalieri) Marche, per chiedere il ritiro della determina con cui viene nominato Gardini, puntualizzando su alcune motivazioni alla base della decisione di Esposito, che intanto però rettifica la determina, pur confermando che l’incarico quinquennale di direttore del reparto di Chirurgia è affidato ad Andrea Gardini.
Ma andiamo con ordine. Esposito, come è nelle sue facoltà, nella terna emersa dal concorso pubblico ha scelto il secondo in graduatoria, Andrea Gardini di Forlì, con 83,46 punti, e non Gianluca Guercioni, primo con 84,73 punti e con alla spalle 16 mesi (17 se aggiungiamo la proroga dell’incarico fino a 31 luglio per permettere l’insediamento di Gardini) nel ruolo di facente funzione.
Da subito si sono scatenate reazioni alla decisione che ha colto tutti di sorpresa, da manifestazioni di stima di buona parte del personale del “Mazzoni” nei confronti del collega “escluso”, alla lettera ai vertici della Sanità regionale di Augusto Verzelli, coordinatore dell’Acoi Marche (sotto il dettaglio).
Naturalmente, lo stesso Guercioni, dopo un primo momento di sconcerto, non è rimasto con le mani in mano: si è rivolto ai legali attraverso i quali ha richiesto, per ora, l’accesso agli atti del concorso, propedeutico ad un eventuale ricorso. In particolare, a Guercioni non tornava il numero degli interventi di una particolare casistica che gli venivano riconosciuti, molti meno degli effettivi ed elencati, e addotti tra i motivi della preferenza nei confronti di Gardini.
In effetti, quel foglio contenente determinate prestazioni chirurgiche da parte del primario facente funzione non era stato preso in considerazione.
La conferma arriva proprio da Esposito che richiama la sua determina del 20 giugno per correggere l’errore: «A pagina 4 della richiamata determina, nella sezione denominata “CHIRURGIA INTESTINO”, in sede di valutazione dell’attività chirurgica, sono stati riportati gli interventi risultanti dal riepilogo dell’attività operatoria del dottor Guercioni, presentato dall’interessato in allegato alla domanda di partecipazione alla procedura selettiva in oggetto e validato dalla Direzione Medica di Presidio Ospedaliero dell’Area Vasta 5. CONSIDERATO CHE, da un attento esame del predetto documento riepilogativo, nello stesso risultava mancante la pagina n. 2, parte relativa agli interventi del grosso intestino, che, invece, erano stati riportati analiticamente nella casistica operatoria completa e dettagliata presentata dallo stesso candidato di cui allegato 2 alla domanda di partecipazione. RITENUTO, pertanto, di dover procedere alla valutazione dell’attività operatoria presentata dal dottor Guercioni sulla base della casistica analitica, D E T E R M I N A di rettificare parzialmente, per le seguenti motivazioni, la determina del 20/06/2022».
Nella prima determina, dove si faceva riferimento alla sezione “Chirurgia dell’intestino”, era scritto: «Al riguardo il Direttore Medico del Presidio Ospedaliero dell’Area Vasta 5, nella sintesi degli interventi effettuati dal GUERCIONI Gianluca, titola significativamente il capitolo Chirurgia piccolo intestino/stomie, nulla dicendo di interventi a carico del grosso intestino. In effetti la casistica presenta 22 resezioni digiuno-ileali (di cui 6 laparoscopiche) e 3 resezioni digiuno-ileocoliche laparatomiche, oltre a 13 colostomie (10 laparoscopiche). E già su questo punto il GARDINI Andrea presenta una casistica migliore, con 43 resezioni del tenue (di cui 4 in video laparoscopia). Ma è soprattutto a carico del grosso intestino che emerge la differenza: il solo GARDINI Andrea presenta, infatti, 86 resezioni colorettali, di cui 29 emicolectomie destre (3 video laparoscopiche), 42 emicolectomie sinistre (7 video laparoscopiche) 7 resezioni del colon trasverso, 5 colectomie totali, 3 resezioni anteriori del retto.
Da quanto sopra richiamato emerge con evidenza come, per interventi di chirurgia oncologica
maggiore, la maggior parte di quelli compresi nelle casistiche delle resezioni epatiche, pancreatiche e coliche vi sia una evidente differenza di volume e complessità nelle due casistiche e la casistica del GARDINI Andrea risponda in modo più completo alle necessità della Chirurgia generale dell’Ospedale Mazzoni».
Il paragrafo, nella nuova determina, è stato sostituito con l’elenco di quelle prestazioni, e cioè “268 interventi di chirurgia colorettale”, che nel primo documento non risultavano. Ecco cosa si legge nella seconda determina:
«In effetti la casistica prodotta dal Dott. Gianluca Guercioni presenta 268 interventi di chirurgia colorettale, così distinti: 97 interventi di emicolectomia destra, 9 interventi di colectomia del trasverso, 17 interventi di colectomia della flessura sinistra, 90 interventi di emicolectomia sinistra, 53 interventi di resezione del retto, 2 interventi di colectomia».
Gli 86 interventi di Gardini sono stati ribaditi come nella prima.
«In sostanza – sono ancora le parole di Esposito nella determina rettificata – per quanto riguarda gli interventi di chirurgia colorettale sia il Dott. Guercioni sia il Dott. Gardini presentano una casistica più che rispettabile, fermo restando che quella del Dott. Guercioni è di maggior volume rispetto a quella del Dott. Gardini».
Ma il “maggior numero di volume” di Guercioni non è bastato a ribaltare la scelta. Ecco come continua Esposito: «Tuttavia, da tutto quanto sopra richiamato, emerge con evidenza come per interventi di chirurgia oncologica maggiore, la maggior parte di quelli compresi nelle casistiche delle resezioni epatiche e pancreatiche, vi sia una differenza di volume e complessità nelle due casistiche e la casistica del GARDINI Andrea risulti più completa, rispondendo in modo più adeguato al “Profilo soggettivo dell’incarico da conferire” ove, tra l’altro, sono richieste “competenze e conoscenze nella gestione delle principali patologie chirurgiche …in particolare nel campo della chirurgia oncologica maggiore” e che, per di più, la casistica del Gardini Andrea risponde alle necessità di sviluppo della chirurgia generale dell’Ospedale Mazzoni per la ragione che attualmente tali tipi di interventi non vengono svolti».
Il dottor Augusto Verzelli, dell’Acoi Marche, nella lettera indirizzata al direttore generale Asur Marche, Nadia Storti, al direttore sanitario Asur Marche Remo Appignanesi, e all’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, nel chiedere il ritiro della determina di Esposito del 20 giugno, adducendo le motivazioni, precisa che tutti i tre i candidati, Gurcioni, Gardini e Francesca Bazzocchi, terza in graduatoria nella terna, «hanno sicuramente le capacità e le conoscenze per svolgere la funzione di direttore di unità operativa complessa».
La premessa di Verzelli: «La Commissione ha svolto il suo lavoro in maniera impeccabile, selezionando una terna di altissimo profilo professionale. Il Direttore di Area Vasta con determina 692 del 20 giugno 2022 ha nominato il secondo candidato della lista. Fino qui niente da eccepire. Il motivo di questa mia riguarda le motivazioni della scelta stessa, nelle quali si ravvisano degli aspetti lesivi della dignità della professione di chirurgo e anche del lavoro svolto dalla commissione stessa».
E la conclusione: «Questa è una denuncia contro un metodo arbitrario e non limpido di valutazione che lede la dignità della professione, anche di coloro chiamati a valutare i Colleghi .
La Acoi Marche, insieme alla Acoi Nazionale, chiede quindi il ritiro della determina 692 del direttore di Area Vasta 5 della ASUR Marche».
La prima obiezione di Verzelli è sulla «valutazione delle performances della UOC del Mazzoni, da lui diretta come F.F. nel 2021, in piena pandemia COVID-19, non è allineata col 2019 ed è leggermente inferiore alla media ASUR. Non c’è bisogno di rammentare ai lettori le difficoltà legate alla gestione della pandemia in particolare con un mandato temporaneo di facente funzioni».
La seconda motivazione è proprio sulla «casistica operatoria, con un confronto tra i numeri degli interventi e la complessità». Sebbene sia un punto superato dalla rettifica di Esposito, resta valido il dubbio di Verzelli: «Viene inoltre asserito che il dottor Guercioni non presenta casistica riferibile a chirurgia del colon retto (invece c’era, come rettificato dalla seconda determina, ndr) contro una discreta casistica del dottor Gardini, seppur prevalentemente laparotomica. Ci si domanda a questo punto che valutazione abbia fatto la commissione considerato che la chirurgia oncologica del colon retto rappresenta lo zoccolo duro per ogni ospedale della tipologia di Ascoli. Se il Dr.Guercioni non avesse prodotto in casistica tale chirurgia, per errore, la commissione non avrebbe potuto valutare buona la casistica stessa».
«Aggiungo che – sono ancora le parole di Verzelli – come il direttore di Area Vasta conosce i dati delle performance della unità operativa, dovrebbe conoscere anche la tipologia chirurgica della stessa e dovrebbe quindi conoscere la casistica del Dr. Guercioni, indipendentemente dal concorso fermo restando che la valutazione tecnica spetta ai chirurghi della commissione e al direttore sanitario Asur. Tra l’altro è noto alla comunità dei Chirurghi che fiore all’occhiello della chirurgia del Mazzoni è la chirurgia laparoscopica del colon retto e gastrica e la applicazione del protocollo Eras».
L’Acoi Marche fa diverse altre considerazioni, tra cui questa: «Il direttore di Area Vasta quindi fa considerazioni unicamente in senso negativo sul primo classificato contestando di fatto il lavoro della commissione esaminatrice. Avrebbe dovuto invece motivare positivamente la scelta del dottor Gardini, per esempio in quanto esperto di patologia oncologica epato bilio pancreatica, perché intento dell’Area Vasta 5 sarebbe di dedicare la Chirurgia del Mazzoni a tale ambito nosologico. Peccato che questo sia in palese contraddizione col profilo oggettivo descritto nel bando, con le più accreditate linee guida organizzative in riferimento ai volumi, con le necessità del territorio di riferimento e con la rete clinica regionale che anche la nostra Società scientifica oltre alla direzione ASUR e alla Agenzia Sanitaria Regionale stanno cercando di attuare».
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