di Maria Nerina Galiè
Consapevolezza delle proprie potenzialità e farne la base per un’organizzazione efficiente e scelte di buon senso: è, in estrema sintesi, la ricetta per guardare al futuro con fiducia sul fronte del turismo, del ministro Massimo Garavaglia, oggi ad Ascoli, dove ha incontrato operatori dell’accoglienza, imprenditori e associazioni di categoria. Per rispondere alle loro domande e “suggerire” strategie per aprirsi al meglio ad un settore che sta cambiando. Ed in meglio per certi aspetti e per le caratteristiche delle Marche e del Piceno. L’obiettivo è prepararsi ad un turismo, oggi più che mai, volto ad essere sostenibile, digitale ed inclusivo, anche in risposta alle nuove generazione per cui questi sono concetti importanti.
Garavaglia ha abbattuto luoghi comuni, cogliendo di sorpresa, ma in modo positivo, anche il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, che ha accolto ed affiancato il ministro insieme con l’assessore regionale Giorgia Latini, il prefetto di Ascoli Carlo De Rogatis, il vescovo Gianpiero Palmieri, il presidente della provincia Sergio Loggi e Daniela Tisi. A moderare il dibattito Alvin Crescini.
In sala, tantissimi sindaci dei Comuni della provincia di Ascoli ed i dirigenti delle forze dell’ordine.
A seguire, il Ministro ha presenziato all’inaugurazione dell’esposizione delle nuove opere inserite nella Collezione Cavallini Sgarbi, allestita sempre nelle sale di Palazzo dei Capitani. Ospite e sorpresa dell’evento: Vittorio Sgarbi. (il servizio continua dopo il video)
Per tornare all’incontro pubblico, il ministro ha ribadito il dato positivo a livello nazionale, “regalato” dall’emergenza sanitaria da Covid: «Quest’anno registreremo un numero di presenze maggiore del 2019, quando c’è stato il boom. La pandemia ha fatto in modo che tanti italiani restassero nel loro Paese. Gli è piaciuto e sono rimasti anche quest’anno, quando, nel frattempo, sono tornati i turisti dall’estero. L’Italia è il paese che annovera la maggior percentuale di turismo locale, il 60% contro il 40% di stranieri».
Un luogo comune che il ministro ha sfatato riguarda le aree interne: «Io le definisco aree intime, intendendo luoghi dove si sta bene. Chi l’ha detto che la mancanza di infrastrutture sia uno svantaggio? E’ piuttosto una fortuna perché offre ad un determinato tipo di turista la possibilità di godere della tranquillità, della pace che non si ha nei luoghi di maggiore affluenza».
Ancora un “mito” da abbattere, sulle concessioni balneari: «La Bolkestein è superata. Ad impedire la proroga delle concessioni oltre il 2023 è un sentenza del Consiglio di Stato. Ma come governo non lasceremo da sole le famiglie ed i lavoratori che piuttosto saranno tutelati. Abbiamo preparato bando per la manifestazione d’interessa volti proprio a tutelare queste categorie. Certo, si lamenterà chi vive di rendita ed ha dato in gestione lo stabilimento ad un’azienda a conduzione familiare» (le parole del ministro nel video)
Il plauso alle Marche, da parte di Garavaglia, per l’impegno di rivalutare i borghi è stato accolto dall’assessore Latini che ha ricordato il Festival dei Borghi, fiore all’occhiello delle iniziative culturali della Regione e che ora – come ha detto il ministro – entrerà nei circuiti nazionali.
«Siamo partiti con lo stanziamento di 8 milioni di euro – ha sottolineato Latini – ma poi ci siamo trovati a gestire i fondi europei ed ora sta partendo la programmazione per i Fondi comunitari. Si tratta di oltre 100 milioni da distribuire. La cosa che più mi ha riempito di orgoglio, il fatto che 83 Comuni delle Marche si sono messi in gioco, presentando progetti. Non tutti sono stati premiati ma è stata l’occasione per fare mente locale sulle potenzialità di sviluppo e delle peculiarità dei territori».
Sostenibilità, digitalizzazione e inclusione non possono però prescindere dal concetto di rete e, come ha riconosciuto lo stesso ministro, «le Marche sono all’avanguardia su questo tema».
Il sistema di rete ha visto protagonisti territori, enti locali e Regione, con l’esperienza della candidatura di Ascoli e dell’intero Piceno, a capitale della cultura.
Cavallo di battaglia del sindaco Fioravanti, «l’esperienza di “A&P 2024” ha cambiato il paradigma – sono le parole del primo cittadino di Ascoli – e ci ha insegnato che è necessario abbassare l’autoreferenzialità ed aumentare la visione collettiva. E’ questa la vera sfida sulla quale stiamo lavorando. E sono felice che anche il ministro ha riconosciuto l’efficacia di questo percorso».
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