«Il Biogas fa ben sperare per il futuro di una gestione innovativa, moderna e rispettosa dell’ambiente dei rifiuti per la nostra regione». Lo ha detto Maria Stella Origlia, coordinatrice di Italia Viva della provincia di Ascoli a commento della realizzazione del primo biodigestore delle Marche, a Ostra, nell’Anconetano.
«Da tempo – continua la Origlia – si sente parlare di biogas e di biodigestione ed Italia Viva, in linea con quanto sostiene da tempo Legambiente, si dice favorevole a che questi impianti vengano realizzati e che si ponga fine alla creazione di nuove discariche come indicato dall’Ue.
Italia Viva, sulla base di verifiche ottenute da impianti già realizzati in Italia, ribadisce che il processo di biodigestione è tecnicamente all’avanguardia e sicuro.
I vantaggi di questo tipo di trattamento sono molti: risparmio di costi e ottimizzazione del sistema dei rifiuti sono i due elementi che caratterizzano l’utilità di tali impianti. Come noto tale processo trasforma rifiuti organici in energia che va coprire una parte del fabbisogno energetico della popolazione di riferimento.
Stante le ultime deliberazioni scaturite dalle autorità ed istituzioni nel territorio Piceno (qui la pronuncia del Tar sul Biodigestore di Force, ndr) anche in relazione alle competenze pianificatorie in materia, sembrerebbe che sia avviato un iter che potrebbe portare tra qualche anno alla realizzazione di un impianto innovativo di Biogas: tale soluzione sarebbe auspicabile nell’interesse del territorio e della comunità considerato che nel processo di gestione dei rifiuti occorre dotarsi di impianti in un’ottica di lungo periodo, attraverso investimenti importanti.
Considerati i tempi di progettazione e realizzazione, che per l’impianto di Ostra ha visto un iter complessivo di 10 anni, si auspica che nel Piceno l’iter sia avviato e che non si perda in paludosi processi che, come per altre importanti infrastrutture, non ha portato alla realizzazione di alcunché (vedi terze corsie, ferrovie, nuovi ospedali).
Italia Viva, quale forza riformista, auspica pertanto un impegno di tutti i soggetti istituzionali e politici del territorio, offrendo il proprio fattivo contributo, al fine di dotare anche il territorio Piceno di sistemi di smaltimento dei rifiuti all’avanguardia».
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