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Quintana, coda al veleno dopo il lancio di una fiaccola sugli spalti del Campo dei Giochi

ASCOLI - Al termine della notturna si è ripetuta una scena simile a quella di agosto 2021, che si concluse con un daspo di dodici mesi. Un gesto da censurare che non ha nulla a che vedere con la Quintana e la passione dei veri sestieranti e che, soprattutto, nuoce gravemente all'immagine della rievocazione storica. Le accuse e gli inutili processi sommari sui social. A questo provvederà la Polizia e, eventualmente, la magistratura. La ferma condanna del Comitato di Sestiere di Porta Solestà
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Forze dell’ordine in campo al termine della Quintana di agosto 2021

 

di Andrea Ferretti

 

Anche quest’anno ci sarebbe piaciuto archiviare la Quintana con il racconto di una Giostra, quella di luglio di sabato scorso, avvincente e spettacolare. Una Giostra combattuta all’ultimo secondo, preceduta e seguita da un corteo al quale ha assistito un numero probabilmente record di spettatori. Una Quintana che resta comunque una gara, fatta quindi di numeri: quelli dei centri al tabellone, quelli dei crono di cavalli e cavalieri.

 

Invece siamo purtroppo costretti ad archiviare questa edizione notturna 2022 con una coda velenosa e odiosa come il lancio di una fiaccola avvenuto al termine della Giostra sugli spalti del settore nord che come sempre era affollato oltre che da turisti anche da spettatori ascolani. Questi ultimi tutti con un fazzolettone – il “foulard” per favore lasciamolo ai francesi – con colori e insegne del proprio Sestiere.

 

Non siamo poliziotti, nè tantomeno giudici, ma la giustizia si spera faccia il suo corso anche quest’anno individuando la persona, quasi sicuramente un giovane, magari anche minorenne. Ovvero il responsabile dello scriteriato lancio della fiaccola che non ha fortunatamente colpito nessuno.

 

Lo scorso anno le immagini del filmato ripreso dalla Polizia sul finire della Giostra di agosto, inchiodarono un 19enne sostenitore del Sestiere di Porta Solestà per il quale scattò un daspo di dodici mesi. Il provvedimento fu preso dal questore di Ascoli ad ottobre 2021 ed quindi ancora valido: stop per un anno alle manifestazioni sportive su tutto il territorio nazionale, quindi pure la Quintana. Anche stavolta al Campo dei Giochi erano presenti poliziotti della Scientifica “armati” di videocamera. Se il responsabile verrà individuato, probabilmente l’iter sarà lo stesso.

 

Su chi è stato o su perchè l’abbia fatto ci sarebbe da discutere per mesi, ma è emblematica la ferma presa di posizione del Sestiere di Porta Solestà che in questi ultimi giorni è stato pesantemente attaccato sul web, su quei social che ormai segnano il destino del mondo e degli esseri umani. Le indagini meglio lasciarle nelle mani della Forze dell’ordine. I processi in quelle della magistratura. Almeno in Italia, funziona così.

 

Attilio Lattanzi, caposestiere di Porta Solestà

«Il Sestiere tutelerà la sua immagine in ogni sede nei confronti dell’autore del gesto, chiunque sia, con l’auspicio che venga individuato dalle forze dell’ordine. Tutelerà la sua immagine e i suoi interessi contro tutti coloro che cercheranno di strumentalizzare quanto accaduto sugli spalti del Campo Squarcia per diffamare Porta Solestà e i suoi sestieranti. E alzerà ulteriormente l’attenzione nei confronti di chi pensa che basti indossare un fazzoletto per dirsi quintanaro (indipendentemente dai colori) e per giustificare azioni e gesti perseguibili penalmente e civilmente e che nulla hanno a che fare con la Quintana”.

 

Lo afferma, a nome del comitato di Sestiere di Porta Solestà, il caposestiere Attilio Lattanzi che condanna con forza il lancio della fiaccola sugli spalti del Campo dei Giochi. “Un gesto irresponsabile – lo definisce – infantile e lontano da qualsiasi filosofia di Sestiere e quintanara».

 

A prescindere dal fazzolettone che portava al collo o dalla bandiera che magari teneva per mano, se individuato, il giovane non va emarginato ma educato: al significato della Quintana; a non confondere il tifo da stadio di calcio (lì i daspo fioccano con estrema puntualità) con quello della Quintana; a capire che si è “nemici” solo nei tre minuti delle tornate e che si deve essere “amici”, cioè veri ascolani, sia prima che dopo la tenzone.

 

Ultras, poi, è una parola che non ha nulla a che vedere con la Quintana. Non basta cingersi il collo con un pezzo di stoffa per definirsi “sestierante”, magari addirittura doc. La Quintana è un’altra cosa, ed è auspicabile che certi soggetti continuino sì a seguirla ma su un telefonino e, soprattutto, lontano dal Campo dei Giochi.

 

 

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