Vigilantes, brodetto e mercatino fanno saltare i nervi ai consiglieri di maggioranza
di Giuseppe Di Marco
Tensione altissima in maggioranza. I consiglieri, riunitisi nel pomeriggio di giovedì 14 luglio, si sono trovati in forte disaccordo su alcuni progetti messi in campo dall’Amministrazione. Su tutti, quello della vigilanza privata in spiaggia e in centro. Ma a scaldare gli animi sono state anche le iniziative turistico-commerciali del brodetto e dell’Antico e le Palme.
Il fronte ha visto contrapposte, tanto per cambiare, le liste di Libera e San Benedetto Viva, con Giorgio De Vecchis che avrebbe anche abbandonato la riunione. Al centro del litigio, la variazione di bilancio presentata alcuni giorni fa, con cui l’Amministrazione ha deciso di finanziare l’impiego di vigilanza privata in spiaggia, per contrastare il fenomeno dell’abusivismo, e in centro, fortemente voluta da Centro Civico Popolare, al fine di scongiurare che la movida notturna degeneri in situazioni ai limiti del sostenibile.
Secondo i membri di “San Benedetto Viva”, in entrambi i casi la vigilanza non servirebbe perché impossibilitata, per legge, ad agire. Gli agenti impiegati, da questo punto di vista, rappresenterebbero un deterrente piuttosto spuntato.
E non finisce qui. Un’altra divergenza sarebbe sorta attorno all’evento “Se non è zuppa è…vredette”, il festival del brodetto che andrà in scena dal 3 al 7 agosto tra il Paese Alto e Piazza Giorgini. A suscitare dure reazioni da parte di “San Benedetto Viva”, in tal senso, sarebbe stata la decisione di investire 20.000 euro nel progetto. Per i membri di questa lista, la manifestazione non avrebbe dovuto beneficiare di fondi pubblici.
Infine, nuove polemiche sono esplose attorno all’annuncio di non voler confermare l’Antico e le Palme nei giorni di Pasqua. Il tradizionale mercato verrebbe sostituito da un altro evento che non è ancora stato presentato dall’Amministrazione, che non avrebbe nemmeno dato motivi validi a sostegno di questa iniziativa.
Tutto ciò si va ad aggiungere ai vecchi malumori, già precedentemente esplosi sulla sanità, sull’affido di incarichi legali, sulle nomine nelle partecipate comunali, sulle uscite individuali di alcuni assessori. Il clima, insomma, è a dir poco arroventato. In tutti i sensi.
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