Biodigestore, «La lotta dei 19 sindaci è una lotta di civiltà»

POLEMICA - Il sindaco di Santa Vittoria in Matenano, Patrizio Vergari, replica alle dichiarazioni di Maria Stella Origlia, coordinatrice di "Italia Viva" della provincia di Ascoli
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Il sindaco Vergari

«La nostra è una lotta di civiltà contro la prepotenza delle istituzioni». Quando si parla del biodigestore Fabrizio Vergari, sindaco di Santa Vittoria in Matenano, non usa mezzi termini. Perché il ricorso al Tar non riguardava tanto il biodigestore in sé, quanto il luogo in cui verrebbe costruito Il riferimento è alle dichiarazioni di Maria Stella Origlia, coordinatrice di Italia Viva della provincia di Ascoli.

 

«Alcuni giorni fa infatti, per commentare la realizzazione del biodigestore di Ostra, il primo nelle Marche, la Origlia aveva auspicato che il biodigestore della Valdaso venisse costruito senza perdersi in “paludosi processi” che allungherebbero i tempi portando a un nulla di fatto. Questo perché, aveva sottolineato la Origlia, si tratta di una sistema che permette una gestione moderna e rispettosa dell’ambiente e dei rifiuti. I “paludosi processi” cui faceva riferimento la Origlio altro non erano che il ricorso al Tar firmato dai sindaci della Valdaso.

 

Noi non contestiamo il biodigestore – chiarisce il sindaco Vergari – ma il posto. Nonostante l’area in cui verrebbe realizzato appartenga a Force, è sulla Valdaso che il biodigestore andrebbe davvero ad insistere. Soprattutto su Ponte Maglio, frazione di Santa Vittoria in Matenano, e la Valdaso di Montelparo. Più in generale, su una vallata ortofrutticola che, da anni, cerca di valorizzare i suoi prodotti guardando al turismo e alla promozione del territorio.

 

Maria Stella Origlia

Un territorio – continua il sindaco Vergari – la cui rete stradale non è sufficientemente sviluppata per reggere la quantità di mezzi: che senso ha all’interno? Il trasporto avviene da fuori regione, non avrebbe più senso vicino a un casello autostradale oppure vicino a un’altra discarica? Mi rendo conto – aggiunge – che questo è il momento peggiore per portare avanti questa battaglia, dato che c’è bisogno di energia e di poter smaltire i rifiuti, ma il luogo è completamente sbagliato.

 

Inoltre perché i sindaci non sono mai stati consultati in merito? Ci sono ben 19 sindaci contrari a questa decisione: non ha senso che la costruzione vada avanti con questi presupposti. Ecco perché – conclude – la nostra è una battaglia di civiltà: contro l’arroganza di istituzioni che ci hanno tenuto all’oscuro senza ascoltare le nostre ragioni. Io sono il primo a dire che il biodigestore serva, solo non in quest’area qui. Il Tar ha bocciato il ricorso dei 19 sindaci della Valdaso, rigettando le obiezioni riguardanti la tutela ambientale, il mancato coinvolgimento da parte della provincia dei sindaci e, appunto, la violazione urbanistica. A questo punto, si procederà appellandosi al Consiglio di Stato. Insieme ai sindaci, anche l’Associazione Tutela Valdaso è impegnata nella lotta contro il biodigestore».

 

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