di Maria Nerina Galiè
Non c’è più il fuoco nel canneto a ridosso della superstrada Ascoli mare, tra Monsampolo e Monteprandone, che nella tardo pomeriggio di ieri, 21 luglio, ha dato un bel da fare ai Vigili del fuoco ed alla Polizia Stradale e creato enormi disagi alla viabilità.
Ma una squadra di pompieri è rimasta sul posto per le operazioni di bonifica, fondamentali per scongiurare un rinvigorirsi delle fiamme. In giornata, se non riprenderà a bruciare, i Vigili del fuoco saranno sostituiti dai volontari della Protezione Civile che avranno l’incarico di un controllo minuzioso.
Il rischio che accada è elevatissimo, perché è impossibile vedere un piccolo focolaio che si è nascosto tra la fitta vegetazione inumidita dall’acqua gettata in abbondanza per spegnere l’incendio.
Il rogo, che ha interessato il canneto nelle vicinanze dello stabilimento della “Mecaer Aviation Group” (l’ex Breda Nardi), era partito la notte prima (leggi qui). Sembrava tutto risolto ed invece è tornato con tutta la sua furia. Ma, mentre nella notte i mezzi dei pompieri avevano l’Ascoli mare libera dalle auto e, seppure per qualche ora l’arteria è rimasta chiusa, non si erano registrati problemi di cosa, ieri sera i malcapitati e numerosi automobilisti sono rimasti incolonnati per diverso tempo. Qualcuno è riuscito ad uscire a Monsampolo – anche facendo retromarcia sulla superstrada – per raggiungere il mare dalla Salaria, pure però parecchio intasata.
Ma gli interventi di ieri dei pompieri non si sono limitati a questo: è tornato a bruciare un bosco di macchia mediterranea a Montadamo, frazione di Ascoli. Anche in questo caso c’è stato un incendio nella tarda mattinata del giorno precedente, domato in un un paio d’ore, e che aveva riguardato anche delle baracche. Ma evidentemente erano rimasti, appunto, dei focolai impossibili da individuare. Poi ancora a Force, sempre per un incendio di sterpaglie.
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