di Giuseppe Di Marco
Al Pronto soccorso di San Benedetto è andata in scena l’ennesima notte di fuoco: con un notevole sovrannumero di pazienti Covid, il personale del “Madonna del Soccorso” ha trovato difficoltà a gestire tutti i codici. Per chi lavora in reparto, una modifica allo stato delle cose è oramai necessaria.
Le attuali disposizioni adottate nel nosocomio della Riviera, prevedono la presenza di due aree di osservazione temporanea in Pronto soccorso: una per pazienti non Covid e una per pazienti Covid. Quest’ultima mette a disposizione fino a 8 postazioni. Ieri notte, a causa della carenza di personale preposto, i pazienti Covid hanno stazionato in reparto oltre il tempo consentito, sovraffollando il Pronto soccorso, che è arrivato ad accogliere fino a 14 pazienti Covid. Alcuni di questi sono stati trasferiti al “Mazzoni” di Ascoli.
La situazione si è fatta talmente grave che a scendere in campo, ieri notte, è stato anche il dottor Massimo Esposito. Il direttore di Area Vasta 5 avrebbe passato ore a monitorare e a svolgere in prima persona funzioni dirigenziali. Un comportamento obbligato, che mette in assoluta evidenza il contesto di crisi in cui versa il Pronto soccorso della Riviera. Un reparto per il quale Esposito ha chiesto 6 infermieri e 3 operatori sanitari nuovi. Ma dalla Regione Marche fanno sapere che tali assunzioni sarebbero bloccate per il raggiungimento del tetto di spesa destinata all’Area Vasta 5.
Tutto ciò accade nella più ampia cornice di crisi che ha investito la Medicina d’Urgenza, che non dispone di medici sufficienti proprio perché impegnati nella sola attività di Pronto soccorso. A gran voce il personale ospedaliero chiede soluzioni quantomeno per tamponare le carenze estive. Medici e soprattutto infermieri, in questo momento, chiedono che vengano riattivate postazioni al reparto di Geriatria di San Benedetto e allo Pneumo-Covid di Ascoli. Sarà questa l’intenzione della direzione generale?
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