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La festa dei laureati Univpm, il rettore: «Restituite con il massimo dell’impegno le opportunità ricevute dall’Ateneo» (Foto e video)

ANCONA - Dopo due anni di stop per l'emergenza sanitaria, oggi in piazza Roma il primo dei due appuntamenti con "Lauree in piazza" per gli studenti delle facoltà di Agraria, Medicina e Scienze. Domani si replica per i neo dottori di Economia e Ingegneria. Il professor Gian Luca Gregori ha definito i giovani «il bene più prezioso» e ha auspicato che «le carriere, la vita, la crescita professionale» li portino «a essere anche debitori e debitrici, verso la nostra università come è successo a me»
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Festa di corone d’alloro in piazza Roma oggi pomeriggio per la prima batteria dei 255 dei neo laureati Univpm, gli studenti provenienti delle Facoltà di Agraria, Medicina e Scienze. Un ‘prato’ fiorito di verde e rosso che ha colorato una delle piazze centrali di Ancona, sul lato prospiciente il Rettorato, e che dalle ore 17 alle 19 circa, ha liberato entusiasmo ed allegria, regalando emozioni ai neo dottori, ai loro familiari e amici intervenuti come spettatori.

«Benvenuti a questa proclamazione – ha esordito nel saluto istituzionale il rettore Gian Luca Gregori dando il benvenuto a tutti – che per noi è davvero importante dopo un periodo di lockdown, che ha visto la tragedia della pandemia».
Inevitabile ricordare quanto accaduto a seguito dell’emergenza covid.

Ma a dimostrazione di un ritorno alla normalità, il rettore ha voluto tornare al presente, al periodo attuale che rivede, finalmente, tutti in piazza e insieme, in questa giornata ricca di entusiasmo.

E Gregori è stato giustamente entusiasta nel trasmettere alcuni importanti dati, anche per il futuro dei nostri giovani.
«Siamo secondi in Italia – ha detto – per occupazione; terzi dopo i politecnici di Torino e di Milano per quanto concerne la terza missione, quindi il rapporto con l’esterno. Abbiamo 7 Dipartimenti di eccellenza su 12 e siamo inseriti in tutti i ranking internazionali e, per certe discipline, anche tra le prime 150 posizioni».

Oltre questi risultati tangibili, «ce ne sono molti altri, meno tangibili ma ugualmente rilevanti – ha proseguito – come l’adesione all’università per la pace. Penso – ha detto – a tutti i progetti di sostenibilità e l’attenzione alle disuguaglianze. Questo è un periodo in cui le disuguaglianze – ha commentato – si stanno incrementando e purtroppo cresceranno ancora. Da questo punto di vista siamo intervenuti con 120 borse di studio, ulteriori. Il fondo Carlo Urbani – ha ricordato – che va in quella direzione. Questo perché crediamo molto nel ruolo dell’Università pubblica come fattore di sviluppo sociale e economico ma anche come presidio di democrazia creatrice di opportunità per tutti».

Il rettore Univpm Gian Luca Gregori

 

Poi, ha affrontato la questione riguardante il numero dei laureati e laureate e l’importanza delle competenze. «Più volte viene evidenziato – ha sottolineato – che abbiamo troppi laureati. Non è assolutamente vero. Il nostro Paese è tra gli ultimi in Europa come numero di laureati. Purtroppo abbiamo un altro primato particolarmente negativo: quello dei giovani che non studiano e non lavorano: il 25% in Italia, nelle Marche un po’ meno. Capite bene quanto sia importante rivalutare i ruoli della laurea e dell’Università. In questa prospettiva, noi davvero ci siamo».

Un’ultima considerazione del rettore è stata rivolta alle famiglie. «Ci hanno consegnato il loro bene più prezioso, che sono i giovani – ha detto con orgoglio – da questo punto di vista noi ci siamo fatti volentieri carico, cercando di dare l’impegno più elevato possibile non soltanto da parte dei docenti ma anche dal personale tecnico e amministrativo che voglio ringraziare anche per l’organizzazione di questo evento».

Infine «l’augurio che voglio fare, e che spesso faccio rivolgendomi alle studentesse e agli studenti – ha concluso – mi sento fortemente debitore nei confronti del mio Ateneo per tutte le opportunità che mi ha dato e cerco di restituire con il massimo dell’impegno questo patto, questo debito che ho nei confronti del mio Ateneo. Ed ecco che l’augurio è che le vostre carriere, le vostre vite, la crescita professionale, vi porti a essere anche a voi, debitori e debitrici, verso il nostro Ateneo. Ma oggi – ha fatto rivolgendosi alla  platea di studenti – è soprattutto un giorno di festa e quindi, bisogna festeggiare. Complimenti e auguri a tutti».

Sono seguiti gli interventi delle autorità, del rappresentante del comitato studentesco, la consegna delle pergamene sul palco e proclamazione dei laureati tra i cori da stadio della platea, con il gran finale del tradizionale lancio delle corone e dei tocchi come gesto propiziatorio, tra gli applausi e la curiosità dei passanti. La cerimonia, giunta alle sesta edizione dopo lo stop imposto dall’emergenza sanitaria nel 2020 e nel 2021, rappresenta da sempre un momento di condivisione e vicinanza dell’università al territorio e alla città. Domani, alla stessa ora, si replica con i laureati di Economia e Ingegneria.

 

Redazione CA

(foto e video di Giusy Marinelli)

 

 

 

 

A San Benedetto tornano le “Lauree in Piazza”


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