di Salvatore Mastropietro
Dopo i buoni segnali arrivati nel precampionato, l’Ascoli fa suo anche il primo impegno ufficiale stagionale. Nel match (valevole per i trentaduesimi di Coppa Italia) contro un Venezia fortemente rimaneggiato dalle numerose positività al Covid, i bianconeri espugnano il “Penzo” dopo un finale inaspettatamente al cardiopalma. Saric e Falzerano segnano un gol per tempo, poi i padroni di casa recuperano incredibilmente il parziale approfittando di una doppia ingenuità difensiva del Picchio. Nel finale è Fontana in rovesciata (grazie a una deviazione decisiva) a siglare il gol del definitivo 2-3 in pieno recupero.
Ai sedicesimi l’Ascoli sarà ospite della Sampdoria al “Marassi”. Prima, però, è tempo di pensare al campionato: tra una settimana al “Del Duca” l’esordio contro la Ternana. Per quanto riguarda il reparto offensivo, al netto della questione punta centrale, le sensazioni sono positive. Da rivedere decisamente, invece, alcuni meccanismi difensivi e alcuni cali di tensione, che Bucchi aveva già denunciato al termine del test con la Recanatese.
LE PREMESSE – I tredici assenti per Covid in casa Venezia sono senz’altro la notizia principale. Mister Bucchi deve rinunciare a Salvi e Collocolo per infortunio e conferma le previsioni della vigilia per il suo 4-3-3. Tutte tranne che una dato che Giordano viene preferito a Falasco sulla fascia sinistra difensiva. L’Ascoli celebra gli 87 tifosi presenti nel settore ospiti, a cui il club ha deciso di regalare la maglia speciale con il simbolo della Quintana. A tal proposito si è espresso prima del match il presidente Carlo Neri: «L’evento della Quintana coincide con la prima uscita ufficiale dell’Ascoli Calcio. Quintana, S. Emidio e Ascoli Calcio 1898 rappresentano i valori più autentici, sentiti, di appartenenza culturale, storica di tutto il territorio piceno. E non è un caso che l’Ascoli Calcio 1898 rappresenta su tutti i campi italiani i caratteri stessa della rievocazione cavalleresca della giostra della Quintana: forza, tenacia, onore e lealtà».
CRONACA – Nonostante le tante assenze, il Venezia parte con un buon ritmo e si fa vedere al quarto minuto con un colpo di testa di Tessmann sugli sviluppi di un corner. L’Ascoli costruisce principalmente sulla corsia di desta con un Lungoyi piuttosto attivo. Il numero 7 bianconero al 15’ reclama un penalty per un intervento di Tesssman, che l’arbitro Paterna non sanziona. Il Picchio prende ritmo e al 23’ va ad un passo dal vantaggio con un tentativo a giro di Bidaoui, respinto da Joronen. Quattro minuti dopo è Dionisi a trovare la respinta del portiere avversario, che però non può nulla al 36’, quando l’Ascoli trova il gol del vantaggio: Bidaoui arriva sul fondo e serve Saric, che di prima intenzione gonfia la rete anche grazie a una deviazione favorevole. La pressione degli uomini di Bucchi non si ferma e si concretizza al 44’ in una pericolosa occasione che capita sui piedi di Lungoyi in piena area di rigore: ancora attento Joronen.
Nella ripresa il Venezia tenta una reazione, ma non crea particolari pericoli. Al contrario è l’Ascoli a provarci alla ricerca del gol del raddoppio prima con un colpo di testa innocuo di Caligara e poi con uno ben più pericoloso di Botteghin sugli sviluppi di un corner al minuto 60. Bucchi cambia i due esterni inserendo Ciciretti e Falzerano. Sono proprio loro due a siglare il gol del raddoppio al 70’: il numero 10 va via sulla destra e mette in mezzo per l’ex Perugia, che a porta sguarnita non può sbagliare. Proprio quando la partita sembra indirizzata verso un finale senza emozioni, il Venezia riapre i giochi al minuto 87 approfittando di una ingenuità difensiva bianconera: Novakovich sfrutta un rinvio errato di Leali, entra in area e serve Mikaelsson che da due passi non sbaglia. Ed un minuto dopo si concretizza addirittura l’impensabile con i padroni di casa che trovano il 2-2. Bellusci e Botteghin si fanno scavalcare da una palla lanciata in profondità, Mikaelson ne approfitta e supera Leali (non perfettamente piazzato) con un pallonetto.
Dopo due clamorosi errori, comunque, l’Ascoli non demorde e si fionda alla ricerca del 2-3, che arriva nel secondo minuto di recupero: Falzerano mette in mezzo, la difesa avversaria respinge, ma Fontana si fionda sul pallone e sfodera una splendida rovesciata che si tramuta in gol grazie a una decisiva deviazione. Nei secondi finali c’è addirittura spazio per un’ultima emozione, frutto dell’ennesima sbavatura difensiva del Picchio. Stavolta, però, Leali salva tutto su Novakovich.
VENEZIA (4-3-3): Joronen; Remy (19’st Camolese), Wisniewski, Baudouin, Zampano; Pecile, Sandberg (11’st Jonsson), Tessmann; Novakovich, Hasanbegovic (11’st Mikaellsson), Bjarkason (19’st Boudri). A disposizione: Maenpaa, Oliveira, Busato, Kyvik, Karagiannidis, Mozzo, Alves. Allenatore: Javorcic.
ASCOLI (4-3-3): Leali; Donati, Botteghin, Bellusci, Giordano; Caligara, Buchel (34’st Fontana), Saric (34’st Giovane); Lungoyi (22’st Ciciretti), Dionisi (39’st De Paoli), Bidaoui (22’st Falzerano). A disposizione: Bolletta, Guarna, Simic, Quaranta, Eramo, Palazzino, Falasco. Allenatore: Bucchi
ARBITRO: Paterna di Teramo (assistenti Marchi di Bologna e Ricci di Firenze, quarto ufficiale Djurdjevic di Trieste, VAR Maggioni di Lecco, AVAR Longo di Paola)
Reti: 36’pt Saric (A), 25’st Falzerano (A), 42’ e 44’st Mikaelsson (V), 45’st Fontana (A)
NOTE: ammoniti Lungoyi (A), Remy (V), Sandberg (V), Hasanbegovic (V). Spettatori 2.018 per un incasso di 12.765 €. Recupero 1’+3’.
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