di Gianluca Ginella
(foto di Federico De Marco)
Ucciso con una sola coltellata che lo ha colpito al polmone e al cuore. Un fendente che l’omicida gli ha tirato standogli di fronte. È stato ucciso così, da quanto trapela dalla indagini, il trentenne tunisino, clandestino, aggredito questa notte sul lungomare sud di Civitanova. Il delitto si inquadra nell’ambito dello spaccio di droga, un regolamento di conti tra tunisini.
Le indagini della Polizia sono andate avanti per tutta la notte. Sono stati sentiti alcuni testimoni, persone che possono aiutare a risalire all’autore dell’omicidio. Chi ha ucciso lo ha fatto tirando un fendente preciso, qualcuno che sapeva come uccidere perché con un unico colpo ha attinto polmone e cuore. La vittima è morta nel giro di pochi minuti all’ospedale a Civitanova. Lì ci è arrivato insieme ad un connazionale, che poi si è sentito male in ospedale ma non sarebbe stato ferito, e da un italiano che è proprietario della vettura.
I poliziotti hanno sentito entrambi (il tunisino si troverebbe ancora in ospedale, piantonato). L’italiano ha dato una versione che è al vaglio degli inquirenti. L’uomo ha riferito di essere stato fermato mentre passava e che il ferito gli è stato caricato in auto. Sulla vettura è salito anche il connazionale di A. R., che lo ha accompagnato in ospedale. Purtroppo per il tunisino ferito non c’è stato nulla da fare, il colpo all’emitorace sinistro gli è stato fatale.
Le indagini della Polizia, che sta cercando l’assassino insieme ai carabinieri (che stanno dando supporto nelle ricerche di chi ha ucciso) sono in corso e una pista ci sarebbe. La pista è quella dello spaccio e di bande rivali che si contendono la droga a Civitanova e, pare, a Porto Sant’Elpidio. Intanto questa mattina alle 10 è iniziato l’incontro straordinario in prefettura convocato nella notte in seguito al secondo omicidio avvenuto a Civitanova nel giro di dieci giorni.
I civitanovesi si attendono misure concrete dalla riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, visto che erano state annunciate anche subito dopo l’omicidio di Alika Ogorchukwu, ucciso dal 32enne Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo su corso Umberto lo scorso 29 luglio (un delitto di tutt’altra natura, ma di fatto anche in questo caso si parla di un omicidio compiuto in mezzo alla strada). In dieci giorni ci sono state anche altre aggressioni, risse. L’ultima nella notte tra sabato e domenica, con un pakistano aggredito da due magrebini (un fatto che all’inizio veniva ricondotto come possibile prequel del delitto che si è consumato intorno alle 22 di ieri, ma nel corso delle indagini è una pista che sembrerebbe tramontata).
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