di Giorgio Fedeli
Ci siamo quasi. Tra domenica e lunedì i partiti dovranno presentare i loro candidati in corsa per le elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Nelle Marche è tutto un fermento, soprattutto nel centrodestra che ancora deve sciogliere diversi nodi, legati a candidature e collegi.
Stando agli ultimi faccia a faccia tra i leader nazionali, il collegio Marche nord al Senato è stato ceduto all’Udc (era in quota FdI) e ad occupare quella casella potrebbe essere il veneto Antonio De Poli, presidente del Partito e senatore uscente, oltre che europarlamentare che troverebbe, a sfidarlo, per il centrosinistra, Marco Bentivogli. Una decisione maldigerita da diversi in casa FdI, quella legata al nome di De Poli. Quel collegio, infatti, era dato praticamente per appaltato ad Antonio Baldelli, fratello dell’assessore regionale Stefano.
Nell’uninominale Marche sud, (che ingloba le province di Macerata, Fermo e Ascoli) sempre per Palazzo Madama si profila, invece, un duello a suon di voti tra l’ex presidente Cia Mirella Gattari e la deputata uscente FdI, Lucia Albano. Per quanto riguarda i quattro collegi alla Camera, a Pesaro l’assessore regionale Mirco Carloni (Lega) potrebbe vedersela con il coordinatore della segreteria nazionale di +Europa, Giordano Masini dopo l’arrivederci con ripensamento da lì a poche ore, ma ormai fuori tempo massimo, di Alessia Morani (Pd).
Ad Ancona il candidato Pd Antonio Mastrovincenzo potrebbe giocarsela con Carlo Ciccioli (FdI). A Macerata, invece, partita-candidati ancora non definita: il Pd potrebbe schierare un accademico (circola il nome dell’ex rettore Unicam, Fulvio Esposito) mentre la Lega non ha ancora scelto tra l’assessore regionale Giorgia Latini o il parlamentare uscente Tullio Patassini (Pazzaglini che si è chiamato fuori dalla corsa elettorale).
E per chiudere, nel collegio Fermo/Ascoli il sottosegretario al Mipaaf, senatore uscente (e coordinatore regionale FI) Francesco Battistoni se la giocherà con la sindaca di Monterubbiano Meri Marziali (Pd) che, però, fin da subito ha parlato della sua come una “candidatura di servizio”. Si alza il sipario anche sui candidati di Verdi e Sinistra Italiana. Sette nomi per il proporzionale di Camera e Senato (non hanno caselle negli uninominali). La capolista alla Camera (SI) è Luisa Serroni, seguita dall’ex consigliere regionale Sandro Bisonni (ex M5S e oggi Verdi). A seguire Gioia Santarelli (SI) e Pier Francesco Corvino (Verdi). Al Senato capolista è Caterina Di Bitonto. Dopo di lei, Michele Verolo (SI) e Maria Rosa Conti (Verdi).
Se negli uninominali lo scacchiere sembra bell’e pronto, è nei listini che si sta consumando una “guerra senza esclusione di colpi”, politici, si intende. Girandole di nomi di esponenti di partito in corsa per accaparrarsi al fotofinish le prime posizioni. Fino a poche ore fa, la coordinatrice regionale di FdI era data per capolista alla Camera, seguita dall’assessore regionale al Bilancio Guido Castelli. Una posizione, la sua, che gli addolcirebbe l’amaro in bocca dal momento che il seggio in parlamento potrebbe scattare anche per lui.
Da definire il rebus Senato. E qui potrebbero rientrare Antonio Baldelli, dopo la cessione a De Poli (Udc) dell’uninominale Marche nord, o Giorgio Mochi. Ma al momento non si può nemmeno escludere l’ipotesi di una candidatura di un big nazionale (vedasi Francesco Lollobrigida) con, a seguire, ovviamente una donna (e torna il nome della Leonardi), terzo Castelli. In casa Lega, invece, si fa sempre più forte la posizione del coordinatore regionale del Carroccio, Riccardo Augusto Marchetti come capolista alla Camera mentre per il montegranarese Mauro Lucentini (entrambi parlamentari uscenti) potrebbe scattare una pole position al plurinominale al Senato.
In casa FI, se di Battistoni si è detto prima, circola con sempre maggiore insistenza il nome della jesina, campionessa di scherma e sottosegretaria uscente allo Sport, Valentina Vezzali come capolista al proporzionale per la Camera. Una candidatura, la sua, che complicherebbe e non poco la vita elettorale al vicepresidente dei deputati azzurri, Simone Baldelli.
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