di Andrea Ferretti
Quel tratto di strada è davvero pericoloso. Incidenti a ritmo quasi giornaliero, e un’unica matrice: l’elevata velocità di chi crede di trovarsi in un autodromo. Dito puntato sul tratto della Provinciale Ripaberarda che taglia in due la frazione ascolana di Poggio di Bretta – lì denominata Via Emidio Luzi – teatro di incidenti di cui ormai si è perso il conto.
Una brutta storia che va avanti da anni, per la quale nessuno è ancora stato capace di trovare un rimedio. Chi transita su quella strada, soprattutto di notte, spinge sull’acceleratore noncurante di trovarsi in un centro abitato dove la velocità massima consentita dal codice della strada è di 50 chilometri orari. Le proteste si sprecano.
A volte ci sono stati feriti. Molto più spesso, invece, dopo i crash, sulla strada e sui marciapiedi restano pezzi di carrozzeria, vetri rotti e paletti di ferro – quelli che delimitano il marciapiede in una sorta di pseudo protezione – divelti e buttati giù come birilli di un bowling.
L’ultimo strike è avvenuto la scorsa notte, intorno alle ore 2, quando il Verstappen di turno ne ha centrati diversi danneggiando l’auto. Non ci sono feriti, e il conducente e la sua vettura dopo un pò hanno ripreso la marcia lasciandosi i danni alle spalle.
Chi abita nei paraggi è stato svegliato di soprassalto. «Credevo fossero i ladri che avevano rotto il vetro di una finestra» racconta un residente, uno dei tanti abitanti di Poggio di Bretta che ormai fa fatica anche solo ad attraversare la Provinciale.
Il bilancio stavolta è di quattro paletti di ferro distrutti. Questa mattina, sul posto, al lavoro una squadra di operai del Comune che hanno provveduto a rimuovere paletti e detriti vari sparsi qua e là.
A Poggio di Bretta non è pensabile la presenza fissa di un vigile urbano, vista anche la penuria di personale della Polizia Municipale, ma è anche vero che esistono altri metodi di dissuasione. Come i dossi, che però a Poggio di Bretta non ci sono. Su questo fronte sembra ci sia anche un conflitto di competenza tra la Provincia (la strada è provinciale) e il Comune (Poggio di Bretta è una frazione di Ascoli).
Siccome i Verstappen corrono anche di giorno, fa solo paura pensare a cosa potrebbe accadere se in quel momento dovesse trovarsi a passare qualche pedone. In passato lo strike è anche avvenuto con auto in sosta e, quindi, con danni maggiori rispetto ai paletti di ferro.
Per non aspettare la tragedia e poi intervenire, come spesso purtroppo accade, forse sarebbe il caso di prevedere un autovelox, dispositivo elettronico che va oltre il medievale sistema di dissuasione, al momento vigente, che si limita a cartelli stradali, alla resa dei conti perfettamente inutili, raffiguranti la sagoma di un vigile urbano.
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