di Lino Manni
Un pareggio quello tra Ascoli e Spal che accontenta tutti e nessuno. Speravo in qualcosa di più. La Spal, dopo la figuraccia nella partita di esordio, si è dimostrata squadra molto solida e aggressiva, che ha fatto del pressing e ripartenze le sue armi migliori. Mister Bucchi voleva ripetere la prestazione fornita con la Ternana e sembrava cosa fatta dopo il vantaggio di Gondo dal dischetto. A proposito dell’ivoriano è una vera e proprio forza della natura. Fino a quando le forze l’hanno sorretto ha “sfondato” da solo la retroguardia degli estensi. Ma l’illusione di centrare la seconda vittoria consecutiva è svanita dopo soli quattro minuti con il gol dell’ex Maistro. In pratica la partita è finita qui.
Fino al novantesimo si è andati avanti a sprazzi creando qualche occasione ma rischiando anche di prendere gol. In avanti bene Lungoyi e Gondo, mentre Bidaoui è apparso molto indietro rispetto ai suoi standard. La Spal ha giocato meglio, più ordinata e precisa nei passaggi con Esposito che ha ricordato il grande bianconero Enrico Nicolini: pronto a spezzare il gioco avversario e a fa ripartire i suoi. Poi le sostituzioni, che spesso cambiano la partita, ma così non è stato. Anzi, si è creato ancora maggior confusione in campo. Ora calma, siamo solo all’inizio, l’Ascoli è una macchina nuova con gli ingranaggi che hanno bisogno di essere oleati.
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