«Mi lasciate ben sperare». Ha esordito con queste parole Giorgia Meloni, davanti a una piazza Roma gremita di sostenitori. La leader di Fratelli d’Italia ha scelto Ancona e le Marche per aprire la sua campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre.
«Ho voluto iniziare da qui non a caso – ha detto – per ricordare che a differenza di quello che si dice in certi salotti, e cioè che Fdi non avrebbe classe una classe dirigente adeguata, noi abbiamo già dimostrato in territori come le Marche di averla e di essere in grado di dare risposte che la sinistra non è stata in grado di dare per decenni».
«Inoltre – ha aggiunto Meloni – ho deciso, per una ragione speculare, di candidarmi alla Camera nel collegio de L’Aquila, altra amministrazione di Fratelli d’Italia il cui sindaco è stato confermato a furor di popolo, in una regione governata dal primo presidente di Fratelli d’Italia. C’è chi dipende da qualcuno a chi deve qualcosa e quando arriva nel palazzo tendenzialmente tradisce i cittadini che l’hanno votato, ma chi come noi dipende da quei cittadini, allora non li tradisce, perché ha bisogno di quei cittadini. Serve un governo di persone non ricattabili, fatto di persone che non si fanno ricattare e che non rispondono a un sistema di potere, io penso di poter guidare un governo così».
Meloni era stata introdotta dal presidente della Regione Francesco Acquaroli: «Abbiamo un opportunità storica, irripetibile: la prima donna al governo della nazione».
Prima di salire sul palco Giorgia Meloni ha risposto ad alcune domande, tra cui qualcuna sul video dello stupro di Piacenza, dicendo di non essersi pentita e di averlo fatto in segno di solidarietà e vicinanza.
(foto Giusy Marinelli)
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