I giorni che separano dal voto sono pochi e non ci si può permettere di perdere occasioni per denigrare gli avversari, che sia con l’attacco o con la strenua difesa. E con tutti i mezzi verrebbe da dire, anche i più subdoli, toccando argomenti particolarmente delicati e che andrebbero affrontati dalla classe politica in ben altre sedi (apposite commissioni bipartisan) e con la consulenza di ben altre persone (medici, sociologi, psicologi).
Il botta e risposta invece non si è fatto attendere.
Dopo Elena Leonardi, coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Sanità in Regione, arriva l’onorevole sambenedettese uscente, e candidata, Lucia Abano (Fratelli d’Italia): «Chi oggi afferma che Fratelli d’Italia sta rendendo l’accesso all’aborto sempre più difficile nelle Marche lo deve provare.
In quasi due anni di governo Fratelli d’Italia in Regione non è stato approvato nessun atto che ostacola le donne nella scelta di poter abortire, e tra l’altro non potrebbe essere altrimenti.
Ricordo che la 194 è una legge dello Stato e le Regioni di certo non possono intervenire per modificarla.
Nelle Marche, la situazione è esattamente la stessa di due anni fa, quando la Regione era a guida PD, che ora alza le barricate su una notizia palesemente falsa e strumentale.
La percentuale di obiettori di coscienza nelle Marche è in linea con quella del resto d’Italia.
La Campania ad esempio, a guida centrosinistra, ha una percentuale più alta.
Se alcuni reputano insufficiente il sistema di interruzione volontaria di gravidanza possono dunque segnalare queste mancanze altrove, magari ai progressisti che sono stati al governo finora.
Chi accusa senza alcun fondamento, mostri gli atti che provano ciò che sostengono, oppure si scusi».
m.n.g.
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