Quando Trenta convinse Gorbaciov a venire ad Ascoli: il volo di ritorno a Mosca costò 57 milioni di lire

ERA IL 3 luglio 2001 quando l'ultimo presidente dell'Urss, scomparso l'altro giorno a 91 anni, entrò nel Caffè Meletti e aderì progetto dell'Università per la Pace ideato dall'ex consigliere regionale di Forza Italia. Per la sede dell'Università fu messo a disposizione l'ex ospedale Luciani. Trenta: «Stiamo lavorando per aggiornare la legge regionale e rilanciare il progetto»
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Gorbaciov a tavola al “Tropical” di Grottammare, alle sue spalle Umberto Trenta, a destra si intravvede l’allora presidente della Camera di commercio Ennio Gibellieri, il primo a sinistra (seduto) è Massimo Rossi allora sindaco di Grottammare

 

di Franco De Marco

 

Fu per merito dell’allora consigliere regionale Umberto Trenta (Forza Italia), nell’ambito della sua intuizione, poi solo in parte raccolta, per la creazione nelle Marche, con sede ad Ascoli, di una “Università per la pace”, che Mikhail Gorbaciov, l’ultimo presidente dell’Urss, scomparso l’altro giorno a 91 anni, il 3 luglio del 2001 venne nelle Marche per una visita prima Ascoli, poi a San Benedetto, Grottammare (pranzo al Tropical), Loreto, Ancona e Urbino.

 

L’uomo della glasnost e della perestroika, che cambiò la storia con una visione del mondo pacifista e libertaria, nel 1990 si vide assegnare il Premio Nobel per la Pace. Siccome nella proposta di legge regionale promossa da Umberto Trenta, successivamente approvata ma nel tempo modificata e snaturata rispetto all’iniziale proposito, si prevedeva che anche i Premi Nobel per la Pace diventassero docenti dell’istituenda Università, ecco che, Umberto Trenta, su mandato dell’allora presidente del Consiglio regionale Luigi Minardi, si fiondò a Bari dove Mikhail Gorbaciov partecipava ad una riunione per il Corridoio paneuropeo  per il trasporto di persone e cose tra Europa occidentale e Europa orientale.

 

Tanto fece Umberto Trenta, al quale tenacia non manca, che, tra la sorpresa generale, riuscì a sedersi a fianco di Gorbaciov, ad ad illustrargli il progetto dell’Università per la Pace e a convincerlo ad allungare nelle Marche la sua presenza in Italia. Un colpaccio. Infatti l’ultimo segretario del Pcus il 3 luglio 2001 venne ad Ascoli.

 

«Prima di tutto, dopo essere stato accolto dalle autorità cittadine – ricorda oggi Umberto Trenta –  entrò nel Caffè Meletti poi ci fu una riunione nell’auditorium della Fondazione Carisap con gli operari economici». Successivamente incontro istituzionale a San Benedetto e  pranzo al Tropical di Grottammare. A quei tempi Pietro Colonnella era il presidente della Provincia, Domenico Martinelli il sindaco di San Benedetto e Massimo Rossi il sindaco di Grottammare. Ad Urbino l’uomo della perestroika firmò la “Carta della terra”, ad Ancona ricevette la laurea honoris causa in Economia dalla Politecnica delle Marche e a Loreto incontrò l’arcivescovo Angelo Comastri.

 

«Quando dall’aeroporto di Falconara ripartì per Mosca – ricorda sempre Umberto Trenta – andammo fino sotto la scaletta dell’aereo, col rischio di essere arrestati,  e riuscimmo a fargli sottoscrivere il Manifesto dell’Università per la pace mentre tutti volevano farsi la foto con lui. Fu tutto molto bello e significativo».

 

Una curiosità. Quella visita ad Ascoli, con prolungamento quindi della permanenza di Mikhail Gorbaciov in Italia, e relativo annullamento del volo in un primo tempo previsto per il rientro a Mosca, costò ben 57 milioni di lire, cifra enorme, che venne sostenuta con generosità dai più importanti imprenditori di Ascoli fortemente convinti della bontà del progetto complessivo e dell’importanza del sostegno di uno come Mikhail Gorbaciov.

 

Il Consiglio regionale, come detto, dopo un lungo iter, all’unanimità, approvò la legge per l’istituzione di questa Università per la Pace con sede ad Ascoli. Addirittura l’Azienda sanitaria, guidata da Mario Maresca, mise a disposizione l’ex ospedale Luciani quale sede per i corsi. Poi però questa magnifica intuizione, strada facendo, si è persa. Oggi la Regione Marche promuove sì iniziative per la diffusione della cultura della pace, dei diritti umani e della solidarietà internazionale, ma di quella iniziale idea non è rimasto quasi nulla.

 

Ma Umberto Trenta non demorde, e annuncia: «Sto lavorando insieme alla  dirigente della Regione Elisa Moroni ad un aggiornamento della legge per rilanciare il progetto dell’Università della Pace. La drammatica attualità purtroppo dimostra che sulla cultura della pace c’è ancora tanto tanto da fare e nulla è scontato».

 


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